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martedì 28 maggio 2013

Ossiuri e prurito anale

Si tratta della più comune parassitosi intestinale dell’uomo
(interessa il 10% dei bambini).

Gli ossiuri sono piccoli vermi con aspetto di piccoli filamenti bianchi, lunghi circa 1 cm, sottili, mobili (se non si muovono sono più probabilmente frammenti di carta igienica o di filo) che vivono esclusivamente nell'intestino umano.

Di notte migra e raggiunge l'ano nelle cui pliche deposita le uova.Questa azione è la causa dell'intenso prurito anale che si riscontra negli individui parassitari. Nelle femminucce,per questioni di contiguità può deporre le uova nella vulva e causare vulviti,vulvovaginiti.

Si differenziano i due sessi, maschile e femminile , il maschio è più piccolo, la femmina è grande più del doppio, ha due uteri dove si raccolgono le uove in numero molto elevato .

 

Il bambino, ma anche l’uomo adulto, si infesta ingerendo le microscopiche uova del verme. Queste uova, dopo essersi dischiuse nell’intestino, danno origine in circa 1 mese al verme adulto.





Il sintomo più tipico è il prurito a livello anale.
Il bimbo si gratta spesso il culetto ed il prurito si fa di solito più intenso quando il bimbo si corica nel letto la sera.

Il genitore può allora intravedere, aprendo leggermente l’orifizio anale con 2 dita, qualche vermicello che risale velocemente verso l’interno: se si guarda con attenzione non ci si può sbagliare ma bisogna essere rapidi e, un poco "fortunati".
Nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra.

Il fastidio per il prurito si può accompagnare inoltre a irrequietezza e irritabilità: il bimbo appare “diverso” da come era tempo prima e il genitore può non spiegarsi questo cambiamento...

Le ricadute, anche in caso di provvedimenti idonei a prevenirle , sono molto frequenti, sia per la difficoltà di una sterilizzazione ambientale completa, sia per la facilità con cui si può contrarre nuovamente l’infestazione, data la sua ubiquità.

N.B. La presenza degli ossiuri non indica condizioni igieniche scadenti nella famiglia

La cura è semplice ma non è detto che si riesca ad eliminare gli ossiuri in maniera definitiva.
• Esistono farmaci che vanno somministrati in dose unica e ripetuti dopo 2 settimane. Sono tuttavia controindicati nel bimbo sotto l’anno di età.

La cura però non è sufficiente da sola.

• E’ importante infatti impedire l’autoreinfestazione spazzolando con acqua e sapone le manine del bimbo (durante il grattamento alcune uova potrebbero essersi attaccate sotto le unghie)


e cambiando la biancheria intima, le lenzuola e gli asciugamani.

Come detto le uova possono sopravvivere negli oggetti: in caso di recidive frequenti può essere necessario lavare i giocattoli o sostituire temporaneamente quelli che il bimbo usa più spesso con altri, nell’attesa che le uova muoiano.

• Spesso altri familiari possono essere colpiti dagli ossiuri: nel dubbio si può effettuare lo scotch test o, se il medico lo ritiene opportuno, procedere direttamente alla somministrazione del farmaco a tutti i conviventi. Il farmaco è controindicato in caso di gravidanza per cui le donne in età fertile è bene attendano le mestruazioni prima di assumerlo.

• Altre misure, come abituare il bambino a lavarsi regolarmente le manine e non metterle in bocca, sono naturalmente utili per sè e per gli altri.

Prevenzione delle recidive
  • La biancheria intima e del letto deve essere rimossa e lavata in lavatrice (a 60°C)
  • L’uso degli asciugamani deve essere strettamente personale fino alla seconda somministrazione del farmaco.
  • Lavare frequentemente le mani e tagliare le unghie corte, per limitare l’accumulo sotto di esse delle uova in corso di grattamento
Alcuni bambini sono comunque lo stesso soggetti a frequenti recidive.
In questi casi la ricerca di un rimedio omeopatico costituzionale può ridurre o risolvere il problema.

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