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giovedì 27 dicembre 2012

Grassi Idrogenati: se li conosci li eviti

Segnalo un interessante articolo che spiega bene perchè è necessario imparare a leggere le etichette e non acquistare assolutamente prodotti che contengano GRASSI IDROGENATI, veri e propri veleni, causa di molteplici danni soprattutto nei bambini :

L’idrogenazione,  è un processo chimico che trasforma un olio liquido, in un grasso solido.

L'industria alimentare del Junk Food ( cibo spazzatura) sa benissimo che a partire da oli vegetali molto economici (non certo olio di oliva...)  si possono proficuamente ricavare surrogati del burro e strutto, che sono decisamente più cari.

  • Sono più economici dei grassi tradizionali, come il burro e lo strutto. Si possono produrre utilizzando oli anche scadenti o già rancidi.  

  • Migliorano l'estetica dei prodotti da forno e da pasticceria : viene eliminato l’effetto “unto” e i prodotti hanno una forma più definita. 

  • Hanno un’ottima conservabilità e stabilità, superiori anche a quelle dei grassi saturi. Un prodotto commerciale, come un biscotto o una merendina, può avere una lunga data di scadenza e può essere tranquillamente trasportato in giro per il mondo senza che si deperisca facilmente. 

  • Molti oli per la frittura sono parzialmente idrogenati, quindi la frittura di pesce e le patatine fritte avranno un aspetto più “asciutto”. 

  • Non sono però assolutamente salutari !
    ( originale nel sito  http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/alimentazione/3




    Sono soprattutto le nuove generazioni, che consumano molti cibi processati dall’industria alimentare, che spesso contengono grassi trans, le più esposte a questo subdolo avvelenamento. 
    Vediamo, in sintesi, quali sono gli effetti negativi dovuti al consumo dei grassi parzialmente idrogenati osservati sull’uomo e sugli animali (1,2): 

  • Alterano la funzione cellulare e condizionano il funzionamento di molti enzimi, come nel caso della delta-6 desaturasi che è necessaria per la conversione di entrambi gli omega 6 e omega 3 nelle forme allungate (EPA e DHA). Questo peggiora gli effetti da carenza d’acidi grassi essenziali. 

  • Causano una riduzione, dose-dipendente, della acuità visiva nei bambini che sono allattati con latte materno ricco di acidi trans. L’effeto si protrae per i primi 14 mesi di vita. 

  • Abbassano il colesterolo buono, l’ HDL. 

  • Aumentano i livelli sierici di LDL. 

  • Aumentano la lipoproteina aterogenica Lp(a)  nell’uomo, mentre i grassi saturi la abbassano. 

  • Aumentano i livelli del colesterolo totale del 20-30%. 

  • Riducono la quantità di grasso nel latte nelle femmine che allattano in tutte le specie, incluso l’uomo, con grave danno al lattante. I grassi infatti servono soprattutto per lo sviluppo del sistema nervoso. Inoltre, il poppante che non riceve adeguate quantità di grasso con il latte materno non si sente sazio e quindi continuare a piangere. 

  • Nell’uomo, attraversano la barriera placentare e raggiungono il feto, con possibili effetti sulla crescita. Possono così provocare nascite sotto peso

  • Nei topi giovani riducono la crescita del 20-25%. 

  • Nell’uomo, aumentano i livelli d’insulina, dopo carico da glucosio, con aumento del rischio di diabete. 

  • Riducono la risposta dei globuli rossi all’insulina, creando effetti indesiderati nei diabetici. 

  • Influenzano la risposta immune, abbassando l’efficienza delle cellule B e aumentando la proliferazione dei linfociti T. 

  • Aumentano i livelli di testosterone, che negli animali maschi causa un più facilmente uno sperma anomalo e nelle femmine interferisce nella gestazione. In particolare nei ratti danneggiano i testicoli e causano sterilità

  • Causano alterazioni nell’attività  dell’importante sistema enzimatico che metabolizza le sostanze cancerogene chimiche e le medicine (citocromo P-488/450). 

  • Alterano le proprietà fisiologiche delle membrane cellulari, compromettendo i processi di trasporto e di fluidità. 

  • Causano alterazioni nelle dimensioni e nel numero delle cellule adipose e nella composizione degli acidi grassi. 

  • Aumentano la carenza di acidi grassi essenziali. 

  • Scatenano attacchi di asma nei bambini

  • Potenziano la formazione di radicali liberi. 

  • Un resoconto della Comunità Europea riporta che le donne con tumore alla mammella hanno più alti livelli di acidi grassi trans nei loro tessuti rispetto alle altre. Questo dato suggerisce, ma non dimostra, che questi acidi grassi possano avere un qualche ruolo nel rischio di tumore mammario. 

  • Il consumo di grassi idrogenati è stato associato ad altre malattie degenerative, come il cancro, la sclerosi multipla, la diverticolite e le complicazioni del diabete. 

  • Per quanto riguarda il rischio cardiovascolare, due famosi precursori delle ricerche sugli effetti negativi dei grassi idrogenati, i dottori Fred Kummerov e George Mann (1) hanno affermato “….. gli acidi grassi trans non hanno nessun effetto benefico sulla salute e una notevole mole di dati suggerisce che contribuiscono decisamente al rischio cardiovascolare…”. 



  • La margarina ed i Grassi Idrogenati sono un non-cibo. Non vanno consumati in nessuna forma e non c'è nessun motivo di preferirli al burro o ad altri grassi animali. 




    Nel nostro Paese non è obbligatorio segnalare la presenza di acidi grassi idrogenati. Pertanto nelle confezioni, non troviamo scritto “grassi idrogenati” o “parzialmente idrogenati”, ma più spesso troviamo solo la vaga dicitura “grassi o oli vegetali”, oppure “margarina” o “margarina vegetale”. Ci sono buone possibilità che questi non meglio specificati “oli o grassi vegetali” non siano proprio di qualità superiore e che una parte sia idrogenata. 

    Prestate attenzione nell'acquisto di cibi confezionati, in particolar modo quelli da forno, come grissini, biscotti, torte, crackers, merendine e pane per sandwich

    Tutti coloro che hanno a cuore la propria salute e quella dei propri famigliari non possono fare a meno di controllare PRIMA dell'acquisto la Qualità dell'alimento, in modo da "nuocere" il meno possibile alla salute della nostra specie ed a quella del Pianeta.

    Nella alimentazione di tutti i giorni si dovrebbe sempre rispettare quanto efficacemente espresso nella cosiddetta PIRAMIDE ALIMENTARE :




    Il problema è molto serio per gli alimenti di larga distribuzione, ma anche certi prodotti artigianali, per esempio, gelaterie, pasticcerie e fornai, ormai fanno ampio uso di margarina per la preparazione di gelati, torte, pasticcini e biscotti. Non si è mai certi di che tipo di margarina si tratti e di quanti grassi idrogenati contenga.

    Quindi, preferite decisamente i prodotti preparati col burro, l'olio extravergine o lo strutto, e se potete preparate voi stesse i dolci per i vostri bambini  ! 








    mercoledì 19 dicembre 2012

    Medici e genitori alle prese con la febbre


    Gestione della febbre in età prescolare: quali le conoscenze di genitori e pediatri? Quale la distanza delle indicazioni delle linee guida a cura della Società Italiana di Pediatria?






    Per cercare di rispondere a tali quesiti, Elena Chiappini (Università di Firenze) e collaboratori hanno intervistato 480 pediatri e 388 genitori.

    Tra i genitori è ampiamente diffusa la convinzione che la febbre sia pericolosa e l’89,9% è convinto che, se non trattata, possa causare danni cerebrali o convulsioni.



     Il 73,1%  dei pediatri 
     preferisce, correttamente, la somministrazione orale di antipiretici a quella per via rettale;

    il 51% dei genitori ha dichiarato di somministrare abitualmente gli antipiretici per via rettale, per comodità, su indicazione del pediatra, oppure nella convinzione di un’azione più rapida ed efficace.




    Dallo studio, pubblicato su BMC Pediatrics, è emersa una non sufficiente attenzione ai pericoli del sovradosaggio:
    un terzo dei genitori ritiene che una dose superiore di antipiretici a quella indicata non sia pericolosa.
    L’1,4% dei pediatri e l’1,2% dei genitori, purtroppo, ha dichiarato di usare acido acetilsalicilico o steroidi come antipiretici di seconda scelta; la maggior parte dei genitori (96,6%) e dei pediatri (96,4%) ha dichiarato di usare paracetamolo.

    La principale fonte di informazioni dei genitori, per la gestione della febbre, sono i pediatri: dato confermato da un’ampia corrispondenza tra le risposte fornite dai due gruppi di intervistati. Un dato positivo, e una responsabilità per il principale punto di riferimento per mamme e papà alle prese con la febbre.


    Fonti
    BMC Pediatrics 2012, 12: 97
    Parental and medical knowledge and management of fever in Italian pre-school children
    . .


    CONCLUSIONI :
      "La fobia della febbre" rimane estremamente diffusa tra i genitori e la stragrande maggioranza ritiene che la febbre sia nociva. I genitori considerano i pediatri come fonte primaria di informazioni e questo è dimostrato anche dalla coerenza tra le risposte dei due gruppi.
    Alcuni dei comportamenti individuati (ampio uso di supposte, l'uso alternato di antipiretici, uso di cucchiai e cucchiaini per somministrare antipiretici ) espone i bambini al rischio di sovradosaggio.

    I programmi educativi mirati  possono essere un'azione efficace per modificare la comprensione dei genitori e la gestione di febbre.

    Linee guida Società italiana di pediatria (SIP):
    Gestione del segno/sintomo febbre in pediatria - aggiornamento 2011.





    venerdì 14 dicembre 2012

    NEVE !



    Prima neve
    (B.Sluckij)

    Mi leverò al mattino
    tra il ridere pacato dei cristalli
    di neve.Cadi,cadi,allegra,buona
    Prima neve,
    Tu sei la prima,sei la prima neve.
    I bambini nati in primavera
    e gli uccelli non ti conoscevano.
    Anch'io sono stupito dal biancore
    anch'io stupisco di quest'aria nuova:
    nella vecchia città palpita adesso
    un che di fresco,come di boschivo.



    La neve

    Lenta la neve, fiocca, fiocca, fiocca,
    senti: una zana dondola pian piano.
    Un bimbo piange, il piccol dito in bocca,
    canta una vecchia, il mento sulla mano,

    La vecchia canta: Intorno al tuo lettino
    c'è rose e gigli, tutto un bel giardino.
    Nel bel giardino il bimbo s'addormenta.
    La neve fiocca lenta, lenta, lenta.
                                   
                                             Giovanni Pascoli







    Era lei, la neve
    (Di E.Evtusenko)

    E un mattino
    appena alzati, pieni di sonno,
    ignari ancora,
    d'improvviso aperta la porta,
    meravigliati la calpestammo:
    Posava, alta e pulita
    in tutta la sua tenera semplicità.
    Era
    timidamente festosa
    era
    fittissimamente di sè sicura.
    Giacque
    in terra
    sui tetti
    e stupì tutti
    con la sua bianchezza.






    Nevicata
    Di Pasquale Ruocco

    Le casette
    stupefatte
    sono bianche
    come latte.
    Tutto è bianco,
    monte e valle...
    E' un diluvio
    di farfalle.

    Lungo i tetti,
    sopra i rami,
    che merletti,
    che ricami!
    Che stupore
    per gli uccelli!
    che cappucci
    sugli ombrelli!














    martedì 11 dicembre 2012

    La malattia Mani Bocca Piedi

    MALATTIA "MANI-PIEDI-BOCCA"
    La malattia mani-bocca-piedi è una malattia esantematica (con eruzione cutanea), generalmente a decorso benigno, (tende a guarire spontaneamente senza particolari complicanze), a decorso epidemico, tipica dei bambini piccoli inseriti in comunità.

    L'agente patogeno più frequentemente implicato nella patogenesi della malattia è un virus della famiglia dei coxsackie virus, ma anche altri tipi di virus possono provocare il quadro clinico.



    coxsackie virus


    I primi segni della mani piedi bocca sono in genere una leggera febbre (in media 38.3°C), scarso appetito, sensazione di malessere e dolori addominali.
    La malattia esordisce quindi dopo 1-2 giorni con la manifestazione di macule rosse in bocca e sulla lingua di 4-8 mm che tendono spontaneamente a rompersi, causando dolorose ulcerazioni alle mucose che possono provocare difficoltà a mangiare; dopo 2 giorni compaiono quindi manifestazioni cutanee anche su mani e piedi per un periodo di alcuni giorni. Molto frequente è poi la comparsa di pustole anche sui glutei.

    L' eruzione si concentra sopratutto sulle palme delle mani e piante dei piedi: anche in questo caso compaiono inizialmente delle macchie rosse di 2-10 mm che si trasformano in vescicole di un caratteristico colore grigio, sono ellittiche e presentano l’asse più lungo parallelo alle linee di tensione cutanea. Non provocano prurito. La guarigione avviene spontaneamente in una settimana o poco più, raramente si osserva febbre alta, malessere, diarrea.

    La malattia non risulta particolarmente contagiosa.Il contagio avviene per contatto diretto con secrezioni nasali, saliva (quindi starnuti, colpi di tosse o semplicemente parlando) di pazienti nella prima settimana di malattia o per contatto orale di feci di pazienti anche dopo un mese dalla guarigione. Dal momento del contagio trascorrono di norma da 3 a 6 giorni prima della comparsa dei sintomi.



















    Non esiste una cura specifica, è possibile somministrare antipiretici per la febbre e sintomatici per il dolore provocato dalle ulcere.



    Data la benignità della malattia e la durata prolungata della fase di contagiosità non è raccomandato l'isolamento del paziente.

    PER LA PREVENZIONE UTILE COME SEMPRE:

    • un accurato lavaggio delle mani e  una corretta applicazione delle norme igieniche in generale.
    • Non avvicinarsi a bambini che presentino eruzioni esantematiche, bolle, pustole, vescicole.
    • Evitare di rompere le bolle limita la diffusione del virus.


    Il paziente già colpito dalla malattia rimane comunque sensibile agli altri ceppi responsabili della stessa.



    In gravidanza la malattia può avere un andamento molto subdolo. A volte i sintomi sono tardivi e poco specifici fino alla comparsa di un anasarca fetale (incremento del liquido negli interstizi con accumulo dello stesso in cavo addominale e/o nella cavità pleurica oltre che nel sottocutaneo) e polidramnios (incremento del volume del liquido amniotico).

    martedì 4 dicembre 2012

    Ric, mangia di meno e muoviti !


    "I bambini obesi sono le vittime innocenti di una società che avvelena i propri figli con cibi e bevande ipercaloriche ed offre loro giochi e passatempi che non richiedono alcuna attività fisica, come i videogiochi, le playstation ed i computer."

    "Ma anche i bambini devono essere coscienti del pericolo dei cibi ipercalorici perché sono costantemente a portata di mano e spesso costano poco. Ecco perché si è pensato di usare un fumetto per spiegare anche a  loro i rischi connessi con l’alimentazione sbagliata e la sedentarietà e la gioia di un’infanzia sana, dove lo sport è una forma 
    importante di divertimento e di socializzazione. " 




    venerdì 30 novembre 2012

    Il pericolo : se lo conosci , lo eviti !

     



     

    Nei paesi occidentali, gli incidenti sono la prima causa di lesioni gravi o addirittura fatali per i bambini.


    Conoscere le situazioni di rischio aiuta ad evitare guai.



    giovedì 29 novembre 2012

    La privatizzazione della Sanità

    Da circa 30 anni il sistema sanitario pubblico riceve sempre meno finanziamenti, ora vogliono tornare al sistema delle mutue "integrative".
    L’inganno è nel termine “integrativo” in realtà il servizio sanitario pubblico cede alcune sue parti importanti alle mutue e ad altri sistemi privati. Cioè il termine giusto è “sostitutivo” le mutue sostituiscono parti del pubblico








    lunedì 26 novembre 2012

    Antibiotici , uso ed abuso




     
    Molto spesso all'insorgere dei primi sintomi influenzali, di un semplice raffreddore o di una febbre si tende a far ricorso alle cure antibiotiche pensando così di accelerare la guarigione.

    Nelle patologie di origine virale il ricorso all'antibiotico è completamente inutile (agisce sui batteri, non sui virus!) e può essere dannoso per l'organismo per la sua tossicità, specialmente a carico del fegato e della flora batterica eubiotica con compromissione della efficienza del sistema immunitario, che diviene via via più debole e inefficace man mano che si fa ricorso troppo frequente a questo tipo di farmaco.

    La massiccia e indiscriminata prescrizione di antibiotici  è sotto gli occhi di tutti. Non è un caso che la campagna dell'Agenzia Italiana del Farmaco sia rivolta esplicitamente a sensibilizzare anche i medici .




    L'interruzione anticipata della cura rappresenta un altro aspetto problematico
    .
    In pratica si interrompono le cure ai primi miglioramenti senza terminare il ciclo prescritto: questa 'pratica' scorretta di automedicazione alimenta lo sviluppo di resistenze, contribuendo ad uccidere i batteri più deboli e selezionare quelli più forti con
    il rischio di favorire la comparsa di BATTERI SUPER RESISTENTI, contro i quali non ci sono terapie !



    In uno studio effettuato negli Stati Uniti da Nyquist, pubblicato su JAMA si è osservato che gli antibiotici sono prescritti in età pediatrica nel 44% dei bambini affetti da raffreddore comune, nel 46% di quelli con infezione delle alte vie aeree (URI) e nel 75% di quelli con bronchite. 

    Noi medici subiamo molti tipi di pressione che ci inducono a prescrivere antibiotici in condizioni in cui non vi è una evidente necessità. 

    La causa più spesso riportata è l'attesa di una prescrizione antibiotica da parte dei genitori.

     La maggioranza dei genitori ritengono l’antibiotico il farmaco risolutivo di gran parte delle patologie infettive. In un questionario rivolto ai genitori di 400 pazienti (Diana A. Palmer USA 1999) si è visto che l’83% erano convinti dell’utilità degli antibiotici in tutte le infezioni faringee, il 32% nel raffreddore, il 58% in caso di tosse, il 58% in caso di febbre.

    I genitori di pazienti con infezioni delle alte vie respiratorie o con bronchite non trattati con antibiotici hanno maggiori probabilità di essere insoddisfatti e di consultare nuovamente il proprio medico o altri medici.


    Un'altra causa di iperprescrizione di antibiotici è il ricorso esageratamente tempestivo al medico già nelle prime ore della comparsa del problema

    Se il medico ha la forza di resistere, dopo   2 -3 giorni si torna in ambulatorio , ove , magari con atteggiamento magari  un pò aggressivo, si fa presente che "ora ha pure la tosse", "il  muco è giallo", " si tocca le orecchie"




    Il bambino che ha questo tipo di genitori difficilmente riesce ad evitare un antibiotico inutile.
    Se il pediatra resiste e non lo prescrive, il piccolo è portato in Guardia Medica, poi in Pronto Soccorso, o dal medico "privato" (che qualcosa di diverso dovrà pur fare...) , finchè si ottiene la sospirata prescrizione.


    Nei casi più eclatanti si può arrivare  alla ipercuria ( esagerate cure parentali) o persino alla  " Sindrome di Munchausen per procura" uno od entrambi i genitori hanno un’errata convinzione sulla salute del proprio figlio, tanto da avere un bisogno coatto di vederlo malato, allo scopo di attirare l’attenzione su sé stesse, sentendosi “così….particolarmente e realmente utili e proiettando sul figlio le proprie insoddisfazioni e problematiche più profonde…”.

    In questi casi il bambino rischia di essere sottoposto, oltre che a terapie antibiotiche inopportune, ad accertamenti non necessari , visite specialistiche superflue, diete incongrue da asserite intolleranze alimentari, fino a riceverne un vero e proprio danno, fisico e psicologico.



    Quindi raccomando :  AIUTATE IL PEDIATRA A DIFENDERE IL VOSTRO BAMBINO.

    NON CHIEDETEGLI DI PRESCRIVERE ANTIBIOTICI
    •   PERCHE' SENZA NON GUARISCE, 
    •   DA TENERE IN CASA
    •   PERCHE' POI FA SEMPRE LA BRONCHITE
    •   PERCHE' IL MUCO E' GIALLO
    •   PERCHE' LA FEBBRE E' ALTA
        PERCHE' DEVO ANDARE IN VACANZA
    •   ETC ETC

    Post precedenti : Risorsa da non sprecare
                                      
                                                 mio marito dice che

                                                  Tosse

     



    lunedì 12 novembre 2012

    Problemi alimentari : non facciamone un dramma

    Molti bambini hanno problemi legati all’alimentazione :
    quelli che non mangiano nulla
    quelli che mangiano solo cibi dolci
    quelli famelici che divorano con qualsiasi cosa a qualsiasi ora...





    Le mamme ansiose certamente esagerano nel riferire e ad una indagine appena più accurata si scopre che non è propriamente vero che il bambino in questione non "mangi niente".

    I genitori delle generazioni passate assumevano un comportamento che possiamo adottare con successo ed è, non stupitevene, "l'indifferenza" verso ciò che i figli mangiano.
    Se il bambino decideva di saltare il pasto, ci si limitava a pensare: "Non avrà fame". Questa indifferenza, in realtà solo apparente, portava con sé un messaggio importante: ognuno, persino un bambino, ha un'innata capacità di stabilire quanto e quale cibo gli è necessario. È l'atteggiamento più spontaneo e naturale, quello che permette ai figli di seguire il proprio istinto e tenere lontane le problematiche psicologiche riguardo al cibo.

    Comunque squilibri alimentari sono comuni negli adolescenti ma anche in età infantile e il numero di bambini obesi è in continua crescita.

    L' OBESITA'  è uno dei problemi di salute pubblica più importanti ed è principalmente causata dai cambiamenti nel nostro modo di vivere e nel nostro modo di rapportarci con il cibo.
    La soluzione secondo la nutrizionista Ellyn Satter è la
    DIVISIONE DI RESPONSABILITA'


    Tuo figlio non mangia? Si vede che non ha fame. Tuo figlio mangia tanto: forse ha bisogno di più energia per funzionare. Tua figlia mangia solo pasta? Beh, la pasta è buona. Magari domani mangierà solo carne. Insomma, immaginiamo per un momento che loro siano competenti e che siano perfettamente in grado di regolare la quantità e la varietà di cibo di cui hanno bisogno.

     Voi servite il cibo. Loro se lo mangiano se lo vogliono. Sennò pazienza. Sarà per un altra volta.

     La sua idea innovativa viene riassunta così:
    I genitori sono responsabili di cosa, quando e dove si mangia;
    i bambini sono responsabili di quanto e se mangiare.


    Nel suo libro Child of mine , la Satter afferma che i bambini che diventano obesi sono quelli ai quali i genitori hanno limitato l’accesso al cibo. Più si pongono limiti sul cibo, in quantità e qualità, più il bambino si affretta a mangiare tutto quello che gli capita a portata quando ne ha la possibilità, per paura che non avrà cibo più tardi quando gli verrà effettivamente fame.

    Il danno maggiore che si viene a creare è quello di far dimenticare al bambino come riconoscere la sensazione di fame e di sazietà, e insegnargli invece a mangiare ogni qualvolta il cibo è a disposizione.

    Allo stesso modo, forzare il bambino inappetente a mangiare qualcosa di cui non ha voglia, crea un rapporto conflittuale con il cibo, che in quanto imposizione, diventa qualcosa di spiacevole. E il mangiare qualcosa da evitare a tutti i costi.

    In pratica i tradizionali metodi di educazione alimentare (mangia questo perché fa bene, non mangiare questo perché fa male) ottengono più frequentemente il risultato opposto.

    Tentare di controllare esternamente l’assunzione di cibo (in modo diretto o indiretto) blocca la sensibilità alla regolazione interna, interferendo con uno sviluppo sociale ed emotivo ottimale e, in ultima analisi, rende i bambini ancora più grassi o più magri di quanto non sarebbero altrimenti.

    E come non serve a nulla proibire o costringere a consumare un cibo, così è dannoso utilizzare il cibo come premio o come ricompensa, tutti comportamenti che inducono un rapporto emotivo squilibrato con il mangiare, togliendogli la funzione principale: quella di fornire i nutrienti di cui abbiamo bisogno per crescere e funzionare.

    Ma come si fa ad attenersi a questa divisione di responsabilità quando agli occhi del genitore è evidente che il figlio non mangia o mangia troppo? Gli ingredienti per il successo sono apparentemente semplici:

    1. - offrire pasti ad orari regolari
    2. - offrire merende sane e nutrienti tra i pasti, in modo che non si arrivi al pasto troppo affamati (ma nemmeno sazi)
    3. - dare completa possibilità al bambino di scegliere quello che vuole e non vuole mangiare tra le cose che avete preparato, (quindi siete responsabili della QUALITA' del cibo offerto) nelle quantità che desidera.
    4. - i pasti devono essere consumati seduti, e per quanto possibile devono essere un momento piacevole per la famiglia

    Ma soprattutto fidarsi della capacità di autoregolamentazione innata del bambino.

    Anche il bambino il cui sistema di regolazione della sensazione di fame e sazietà è stato minato, riesce in breve tempo a ritrovare in se la capacità, una volta che i genitori si attengono alla regola d’oro della divisione di responsabilità.

    Resta da capire come comportarsi quando le cose non vanno esattamente lisce.


    QUINDI :
    • APPROCCIO RILASSATO, NIENTE MINACCE o PUNIZIONI

    • NON UTILIZZARE IL CIBO COME PREMIO



    mercoledì 7 novembre 2012

    Un mondo difficile per i bambini

    Le notizie di oggi


    Il degrado fisico e morale colpisce ancora una volta gli esseri indifesi, i bambini, mettendone a rischio  vita e  salute:















    La violenza fisica, l'incuria, gli abusi, anche quando non sfociano, come in questi casi,  in esiti drammatici immediati, determinano conseguenze anche a lungo termine sui bambini compromettendone la salute fisica e psichica.


















    mercoledì 31 ottobre 2012

    L 'AAP ( American Academy of Pediatrics) è priva di buon senso ?





    I danni provocati dai pesticidi sono ormai noti. Ricercatori e scienziati continuano a studiare gli effetti della contaminazione di questi veleni nella catena alimentare e negli esseri umani e l'inquinamento globale che ne deriva, in acqua , in terra, in cielo .

    Per prima in Europa, la Francia riconosce il Morbo di Parkinson come malattia professionale per gli agricoltori entrati a stretto contatto con i pesticidi.


    Secondo l' OMS  , i pesticidi uccidono ogni anno 350.000 persone.

    Tre studi condotti sull’agricoltura "convenzionale" hanno dimostrato che quando la gravida è esposta ai pesticidi il bambino avrà una riduzione del Quoziente di Intelligenza.

    L'assunzione di pesticidi  favorisce la comparsa di l’ADHD [Disordine da Iperattività e Deficit dell’Attenzione] e di altri problemi comportamentali.

    Un recente studio inoltre che alimentare con granaglie OGM della Monsanto, contenenti tracce del pesticida Roundup della Monsanto stessa,  portino nei topi allo sviluppo di forme tumorali, danni gravi a fegato e reni, e morte.

    Agli stessi dipendenti della Monsanto non sono offerti  i prodotti geneticamente modificati nella mensa aziendale ...


    nella mensa della fabbrica farmaceutica Monsanto High Wycombe, Buckinghamshire,c'è un avviso che " per quanto possibile, soia e mais GM (è stata rimossa) da tutti i prodotti alimentari serviti nel nostro ristorante. Abbiamo preso le misure per garantire che voi  possiate essere sicuri del cibo che serviamo."



                                              EPPURE ....


    L' AAP per la prima volta si è espressa sui benefici degli alimenti biologici sostenendo che «attualmente non ci sono prove dirette che consumarli porti ad un miglioramento della salute o riduca il rischio di malattie.



    In un altro studio  riconosce che i cibi organici contengono meno pesticidi, ma prosegue poi affermando che «attualmente non esistono prove che indichino nessun significativo beneficio nutrizionale – né carenza – derivante dal mangiare cibo biologico rispetto a cibi coltivati in modo convenzionale

    "Non ci sono prove scientifiche per affermare che assumere pesticidi avrà un impatto di salute di una persona nel corso della vita, anche se sappiamo che i bambini - soprattutto dei bambini piccoli il cui cervello è in via di sviluppo - sono particolarmente vulnerabili ad esposizioni di agenti chimici ", ha detto Joel Forman, medico membro del Consiglio AAP per la salute ambientale e uno dei principali autori del rapporto AAP . 
     

    Ecco gli articoli :







    Pensiamoci un momento: poichè non c'è uno studio di lungo periodo che dimostri esplicitamente che mangiare cibi con più pesticidi abbia nel tempo un effetto negativo, la cosa è meno vera?






    Ci sono forse studi di lungo periodo sull'effetto dell'abitudine di attraversare la strada ad occhi bendati nell’ora di punta?
     

    Ci sono approfonditi studi scientifici che dimostrino che mangiare topi di fogna o cibo putrefatto  potrebbe non essere sano ? 

    Una volta esisteva una cosa nota come buon senso, ma sembra che ad alcuni "scienziati", punto di riferimento dei pediatri di tutto il mondo,  il buon senso non interessi !


    Il rapporto annuale 2012 di LEGA AMBIENTE sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici pubblici regionali competenti), ad una prima lettura, offrirebbe un quadro abbastanza rassicurante e in linea con il trend degli ultimi anni che vede diminuire, seppur lentamente, l'uso delle molecole chimiche per la produzione agroalimentare.

    Purtroppo però, insieme all'aumento in percentuale dei campioni in regola, aumenta pure - in molti casi - il numero delle diverse sostanze chimiche presenti contemporaneamente su uno stesso campione, per il quale le analisi di ogni molecola presa singolarmente hanno stabilito la regolarità.

    Quindi presenza al di sotto dei “limiti di legge” per il singolo residuo , ma cosa succede se sono presenti, NELLO STESSO ALIMENTO 6, 7 ,8 diversi pesticidi ?
    Nessuno conosce gli effetti cumulativi dei vari residui inquinanti, cancerogeni e/o sospetti cancerogeni.


    l'Italia è il Paese che in Europa consuma la maggior quantità di pesticidi, di cui il Trentino, assieme all'Alto Adige, è la regione con il maggior consumo.
     
    IN UNO STESSO ALIMENTO SPESSO E' PRESENTE PIU' DI UN PESTICIDA
    con numerosi casi di prodotti ortofrutticoli e derivati contaminati da 7, 8 e addirittura 9 principi attivi differenti, in un composto che nessuno ha mai studiato e analizzato e che potenzialmente potrebbe essere molto dannoso per la salute dei consumatori e per l'ambiente.

    Le mele (nell'83,3% dei casi) e il vino (96%) tra i prodotti maggiormente contaminati da multi residuo. Casi analoghi risultano poi, nei dati forniti dai laboratori piemontesi dove in un campione di arance sono stati rintracciati fino a 5 residui chimici, 4 in un campione di finocchi e 6 in uno di fragole e uno di uva.

    Tra le sostanze maggiormente rinvenute troviamo

    il clorpirifos
    , un insetticida riconosciuto da numerosi studi scientifici come interferente endocrino con spiccata attività neurotossica,

    il captano, fungicida riconosciuto dall'Epa come possibile cancerogeno e

    il Fosmet, un insetticida fosforganico dal notevole impatto ambientale e particolare tossicità riscontrata a danno delle api.

     



    Preoccupa anche il fatto che i limiti di legge sono tarati sulla base della pericolosità
    per l'organismo di un adulto di circa 60 kg di peso.
                                       ... ed i bambini ? 

    martedì 30 ottobre 2012

    Parlategli appena nato !

    Il neonato ha risorse sorprendenti.

                                                         Parlategli da subito !










    sabato 27 ottobre 2012

    Immagini che valgono più di mille parole







    Bevande e zuccheri nascosti


    Una delle cause di eccesso ponderale tra bambini e adolescenti è
    l' abitudine diffusa in molte famiglie di bere bevande zuccherate.
    Le bibite sono le bevande del cibo spazzatura, e sono loro stesse cibo spazzatura:

    per visitare i  links CLICK SULLE IMMAGINI SEGUENTI









    ecco l' articolo del New England Journal of Medicine



    ed ora prestiamo attenzione ad un cartellone che fa capire quanto zucchero nascosto introduciamo ed introducono i bambini, soprattutto nelle allegre festicciole !





    QUINDI NIENTE BEVANDE ZUCCHERATE AI BAMBINI

    A MAGGIOR RAGIONE NIENTE TISANE AI LATTANTI ! 

    ELIMINIAMO I  "SUCCHI DI FRUTTA" 

    mercoledì 24 ottobre 2012

    Sviluppo neuromotorio :attenzione ai segnali di allarme



      Invito a rileggere il precedente post          



    e quello sui bilanci di salute ( Visite filtro )


     per  invitarvi a segnalare la presenza di eventuali  segnali d'allarme alle varie età :


    1 MESE (15-45 giorni)  

    • Si muove poco/male    
    • Controllo del capo molto scarso - Bambino 'floppy' (ipotonico) o molto rigido 
    • Non guarda     
    • Non ascolta     
    • Pianto acuto o stereotipato - inconsolabile       


    3 MESI (2-4 mesi)

    • Si muove poco/male (o evidente asimmetria nel movimento degli arti)
    • Controllo assiale (capo/tronco) molto scarso - Bambino 'floppy' (ipotonico) o molto rigido
    • Non guarda
    • Non ascolta
    • Non sorrisi relazionali - Non vocalizzi
    • Pianto acuto ed inconsolabile

    6 MESI (5-7 mesi)

    • Si muove male
    • Asimmetria nel movimento degli arti, specie superiori
    • Ipotonia o rigidità marcate - Scarso controllo del tronco
    • Non afferra l'oggetto sotto controllo visivo
    • Scarsa qualità dell'attenzione (povertà di sguardo, di ascolto, poco espressivo)
    • Vocalizzazione assente, molto povera o non "dialogo" con l'adulto      
    • Arresto o regressione delle competenze


    9 MESI (8-10 mesi)

    • Si muove male
    • Asimmetria nel movimento degli arti
    • Non sta seduto da solo
    • Manipolazione povera (presa globale, non passa gli oggetti da una mano all'altra, non li lascia)
    • Scarsa  qualità globale dell'interazione con le persone (non si volta se chiamato, scorsa vivacità globale, contatto visivo povero, poco espressivo)
    • Assenza delio lallazione
    • Attenzione povera verso l'oggetto
    • Arresto o regressione delle competenze


    12        MESI (11-15 mesi)

    • Si muove molto poco o male - Non fa passaggi di posizione
    • Non carica il peso sugli arti inferiori
    • Non si alza con appoggio
    • Manipolazione povera (non è in grado di afferrare un piccolo oggetto con pollice ed indice) e/o asimmetrica
    • Scarsa qualità globale dell'interazione con le persone (non si volta se chiamato, contatto visivo povero, poco espressivo, non condivide l'attenzione, ha scarse variazioni del tono emotivo)
    • Comportamento poco diversificato verso estranei ed ambienti nuovi
    • Lallazione assente o povera
    • Non imita gesti familiari (ciao-ciao...)
    • Difficoltà nel prestare e/o mantenere l'attenzione
    • Iperattività o ipercinesia
    • Arresto o regressione delle competenze


    18-24 MESI

    • Non cammina da solo o cammina 'male' (asimmetrico, instabile, altre evidenti anomalie)
    • Manipolazione fine incerta, impacciato e/o francamente asimmetrica
    • Scarsa qualità globale della relazione verso le persone (contatto visivo povero, poco espressivo, non condivide l'attenzione, non si interessa ai coetanei e all'adulto, non imita)
    • Scarsa comprensione di frasi e comandi semplici - Non si fa capire      
    • Difficoltà nel prestare e/o mantenere l'attenzione
    • Iperattività o ipercinesia
    • Gioco povero, stereotipato
    • Arresto o regressione delle competenze


    36 MESI (30-42 mesi)

    • Si muove male, con impaccio o goffaggine
    • Manipolazione fine povera
    • Scorsa qualità globale dello relazione verso le persone (contatto visivo povero, poco espressivo, scarse variazioni di emozioni, non condivìde l'attenzione, non ha scambio con i coetanei)
    • Linguaggìo povero, per comprensione e/o espressione
    • Difficoltà di concentrazione - Iperattività
    • Gioco povero, stereotipato, immaturo
    • Non conosce i colori - Non combina forme
    • Arresto o regressione delle competenze