Negli ultimi anni sono segnalati da parte degli insegnanti un sempre maggior numero di bambini sospetti di soffrire di "dislessia".
Addirittura il 20 per cento dei bambini che frequentano la scuola primaria soffrirebbe di questo disturbo, ma spesso si tratta di diagnosi affrettate. Questa la denuncia dell’Ido di Roma, Istituto di Ortofonologia, che mette in guardia sulle possibili conseguenze per i piccoli.
Solo un bambino su cinque di quelli che intraprendono un percorso di recupero da dislessia sono veramente dislessici.
Intraprendere inutilmente un percorso di trattamento di una inesistente dislessia, rischia di causare dei seri danni.
I bambini si ritrovano dirottati su percorsi didattici alternativi come portatori di una disabilità che non hanno, con oneri economici non sostenibili e totalmente inutili. Dall’altro il loro vero problema non solo non verrà affrontato, ma lascerà un vuoto di conoscenze che si ripercuoterà pesantemente sul loro curriculum di studi
Insomma, si tratterebbe il più delle volte di semplici disturbi dell'apprendimento che non necessitano cure specifiche per la dislessia, ma solo una attenzione maggiore ed un aiuto personalizzato.
Il progetto "Ora si" vuol promuovere lo studio di una metodologia più certa e sicura per gli insegnanti che debbono verificare se un bimbo è affetto o meno da Dsa (Disturbo Specifico dell' apprendimento) nelle diverse fasi scolastiche.
E' proprio la risultanza di una indagine dell' IDO ad aver fatto comprendere quanto, troppo spesso, si tratti di diagnosi affrettate.
I bambini con qualche difficoltà scolastica non sempre sono dislessici !
La causa di questo , secondo alcuni esperti, deve essere ricercata nel diverso metodo di insegnamento che caratterizza oggi la scuola primaria rispetto al passato:
attualmente le aspettative nei confronti dei bambini che imparano a leggere e scrivere sono notevolmente aumentate, e se il bimbo non raggiunge i risultati attesi nei tempi stabiliti allora lo si giudica "malato" e lo si affida "al neurologo".
Alla base, secondo Bianchi di Castelbianco (direttore dell' IDO), ci sarebbe un approccio diverso, e sbagliato, verso i piccoli studenti rispetto al passato.
La dislessia potrebbe addirittura essere un vantaggio !
Come insegnante di scuola secondaria di primo grado (scuola media) sono pienamente d'accordo. Verifico con sconcerto il crescere di anno in anno del numero di "dislessici" che vengono regolarmente certificati dalle Ausl le quali il più delle volte ratificano senza problemi i risultati provenienti da centri privati.
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