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venerdì 9 dicembre 2011

Allattamento

L' ALLATTAMENTO AL SENO MATERNO
                              è il metodo ideale per nutrire i bambini.





Il latte materno è specifico per la specie umana come quello degli altri mammiferi per i rispettivi nati.

 
Il Latte è l'alimento di ogni cucciolo di Mammifero.

Ma il latte di ogni specie ha una particolare e determinata composizione che differisce tra le varie razze.

Queste differenze di composizione sono veramente enormi.




Perchè esistono  queste differenze?

Il latte delle specie il cui cucciolo è completamente dipendente dalla madre ed in continuo contatto con essa è relativamente acquoso e scarso di Grasso e di Proteine, perchè il piccolo poppa molto frequentemente, ed avendo una alimentazione continua, non ha bisogno di riserve.

All'estremo opposto vi sono tutti gli altri Mammiferi che dopo il parto nascondono i neonati in nidi o tane e che passano gran parte del tempo a procurarsi il cibo, rientrando soltanto ad intervalli.
In questa situazione l'allattamento è intermittente e quindi il neonato ha bisogno di un Latte molto sostanzioso (poco acquoso) e da digerire lentamente (molto grasso); inoltre in queste specie il piccolo poppa in modo rapido e si sazia in pochi minuti. Anche i cuccioli dei Mammiferi marini necessitano di un Latte con queste caratteristiche, a causa dell'ambiente freddo, dei contatti tra madre e figlio che non sono sempre facili, e della necessità di poppare in modo rapido (perchè sott'acqua, in apnea).

Analizzando la composizione del latte di donna si nota che il cucciolo dell' uomo appartiene senz'altro al primo tipo, quello in cui c'è una strettissima dipendenza dalla madre e la richiesta di un continuo contatto con essa !

Se il loro rapporto non viene disturbato da  inopportuni interventi di marito, genitori, suoceri, amiche e qualche volta anche pediatra e dall' abuso di strumenti come bilancia ed orologio , presto mamma e lattante sani  trovano una  “autoregolazione”!


E' meglio quindi allattare il bambino secondo orari non rigidi, ma flessibili, a seconda delle esigenze del piccolo, che è già in grado di esprimere le sue necessità, trasmettendogli serenità, senza fretta o tensioni di vario genere.

La bilancia è un utile strumento per verificare la crescita del bambino, ma NON PER CONTROLLARE LA QUANTITA' DI LATTE INGERITO IN OGNI SINGOLA POPPATA !

 
La pratica della doppia pesata che dovrebbe indicare con precisione la quantità del latte ricevuto dal lattante (  140-150 cc di latte materno per Kg di peso corporeo, che corrisponde a circa 100 calorie), in condizioni normali  NON è utile, anzi è spesso DANNOSA perchè interferisce sul rapporto mamma - bambino e spesso causa senso di inadeguatezza della nutrice alla prima rilevazione di una poppata meno abbondante del solito.


L’allattamento al seno sereno favorisce l’instaurarsi di un buon rapporto psicologico tra madre e figlio  caratterizzato dalla reciprocità e dalla interazione, ove richiesta di alimentazione e offerta di suzione tra bambino e madre  consente l’apprendimento di quel ritmo - “tu parli io ascolto” - indispensabile all’acquisizione del linguaggio .


Ma non tutte le richieste di attenzione del piccolo devono essere interpretate come richiesta di alimentazione !

La madre deve essere attenta a comprendere le vere necessità e  richieste del bambino, individuando modalità differenziate, basate sul contatto e la tenerezza per rispondere alle esigenze ed ai richiami del piccolo evitando di alimentarlo per calmare ogni suo disagio.

Se il bambino non si alimenta volentieri o presenta disturbi di vario genere, è sempre bene non far diventare il momento di mangiare un evento tragico nel quale il bambino si sente forzato e la madre si dispera .
Il momento del pasto non diventi un incubo !
Se il problema persiste ed il bimbo non prende peso, parlatene con il pediatra.

In epoca preindustriale l’allattamento al seno era la regola e  la sua durata era di 9-12 mesi e addirittura fino a tre anni in alcune regioni. Poi si è verificato un progressivo declino della sua pratica. Solo negli ultimi  anni si assiste finalmente ad una netta inversione di tendenza.
Ma è necessario saper resistere alla tentazione di somministrare latte artificiale alla minima difficoltà

Per questo  la legge italiana (l’articolo 14 del  Decreto n. 82 del 9 aprile 2009) , afferma che:
- al momento della dimissione dai reparti maternità non debbano essere forniti in omaggio prodotti o materiali in grado di interferire in qualunque modo con l’allattamento al seno;
-   le   lettere   di   dimissione   per   i   neonati  non   devono   prevedere   uno   spazio   predefinito   per   le prescrizioni dei sostituti del latte materno. Nei casi in cui tali prescrizioni si rendano necessarie per cause materne o neonatali, esse devono riportare l’indicazione all’uso del sostituto del latte materno nonché le informazioni congrue al suo più corretto utilizzo;
-  va contrastata ogni   forma di  pubblicità,  anche occulta,  e di  comportamenti  ostativi  alla   pratica dell'allattamento materno.

 
Il consumo di Latte di altre specie, di mucca in particolare, sin dai primissimi giorni di vita è stato in passato considerato fisiologico e raccomandabile, nonostante il Latte vaccino - previsto per la crescita del vitello - sia molto diverso per composizione rispetto al Latte di donna perché:
  • contiene troppe Proteine: 36 gr/litro contro 9 gr/litro, - quattro volte di più;
  • contiene Proteine molto diverse: rapporto Caseina/Lattoproteine 4.5:1 contro 0.4:1
  • contiene poco Lattosio: 49 gr/litro contro 70 gr/litro;
  • presenta un rapporto Grassi Saturi/Insaturi svantaggioso;
  • contiene una percentuale di Calcio troppo elevata: 1170 mg/litro contro 340 mg/litro;
  • presenta un rapporto Calcio/Fosforo svantaggioso: 1.3:1 (Latte vaccino) contro 2.4:1 (Latte umano);
  • contiene troppi Sali Minerali: 7 gr/litro contro 2 gr/litro. 
Il latte vaccino è considerato oggi del tutto inadeguato alle esigenze del bambino anche dopo i sei mesi di età e fino almeno al compimento dell'anno. Questa opinione è oggi largamente condivisa, come dimostrano le recenti raccomandazioni delle maggiori autorità pediatriche mondiali.

Le controindicazioni all'allattamento al seno sono davvero poche .
I vantaggi sono invece numerosi.


Soltanto se non è veramente possibile allattare al seno, o se la mamma, correttamente informata e mai colpevolizzata, intende rinunziare ad offrire al bimbo il proprio latte, si può ricorrere  al  latte artificiale per lattanti.
Questo sarà l'oggetto di un prossimo post.

Intanto segnalo un OPUSCOLO SULL' ALLATTAMENTO MATERNO che si può scaricare cliccando l' immagine :





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