La situazione economica è difficile,per equità tutti devono fare la loro parte.
In attesa del bollo di circolazione sui tricicli
i bambini dovranno contribuire con una tassa sulle merendine
L'Ambulatorio convenzionato con il SSN è stato definitivamente chiuso il 31 luglio 2018.
venerdì 30 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
Insonnia : come sopravvivere (bene) senza NOPRON
Nopron un nome che tante mamme conoscono bene perché è il famigerato medicinale salva notte per i più piccoli.
Molte volte ho dovuto rifiutare la prescrizione alle mamme che, a volte con insistenza, ne facevano richiesta....
In effetti non mi è mai sembrato giusto somministrare sostanze chimiche ai bambini “vivaci” solo per far trascorrere agli adulti qualche notte più tranquilla !
Finalmente a partire dal 2 gennaio 2012 il Nopron viene ritirato dal commercio in conseguenza della sospensione delle autorizzazioni dei Laboratoires Genopharm – Francia e dell’officina di produzione Alkopharm Blois.
L’Agenzia italiana del Farmaco ha comunicato che dal 21 dicembre non vengono più rilasciate autorizzazioni all’importazione per il medicinale Nopron Enfant 15 mg/5ml 150ml né per altri farmaci delle aziende coinvolte dal citato provvedimento.
E' conveniente per i genitori? No!
E' difficile per alcuni nuovi genitori? Si!
Non c'è dubbio, che c'è un abisso fra quello che la nostra cultura ci insegna ad aspettarci per quanto riguarda le abitudini del sonno dei neonati (leggere una storia, spegnere la luce e non vederli più per 8 ore) e il modo in cui dormono realmente se sono sani e normali.
Ma il primo passo per accettare il fatto che un neonato non dorma per tutta la notte oppure che non voglia dormire senza la madre, è rendersi conto che:
* Non dormire per tutta la notte fino a un'età di 3-4 anni è un comportamento normale e sano per i bambini.
* Il bambino non è difficile e non vuole manipolare la madre, ma è normale e sano e si comporta in modo appropriato per la nostra specie.
Una volta che si è abbandonata l'idea di avere 8 ore di sonno ininterrotto e si comincia a vedere le interazioni notturne con il proprio bambino come preziose e passeggere, ci si abituerà velocemente.
Coccolare il bambino per tranquillizzarlo, lasciando però la stanza prima che si sia addormentato.
Se il bambino inizia a piangere, lasciarlo piangere per un breve periodo (1-2 minuti) prima di intervenire; poi andare a tranquillizzarlo lasciandolo nel suo letto e interagendo il meno possibile con lui; quindi, uscire dalla stanza.
La prima sera si può attendere fino a 15 minuti, poi si fa addormentare il bambino secondo le vecchie abitudini, avendo cura di metterlo nel lettino prima che sia completamente addormentato.
La seconda sera si attende fino a 20 minuti, la terza sera fino a 30 minuti, e via di seguito.
* Durante i risvegli notturni si adotta la stessa tecnica di ritardo progressivo seguendo il seguente schema*
Molte volte ho dovuto rifiutare la prescrizione alle mamme che, a volte con insistenza, ne facevano richiesta....
In effetti non mi è mai sembrato giusto somministrare sostanze chimiche ai bambini “vivaci” solo per far trascorrere agli adulti qualche notte più tranquilla !
Finalmente a partire dal 2 gennaio 2012 il Nopron viene ritirato dal commercio in conseguenza della sospensione delle autorizzazioni dei Laboratoires Genopharm – Francia e dell’officina di produzione Alkopharm Blois.
L’Agenzia italiana del Farmaco ha comunicato che dal 21 dicembre non vengono più rilasciate autorizzazioni all’importazione per il medicinale Nopron Enfant 15 mg/5ml 150ml né per altri farmaci delle aziende coinvolte dal citato provvedimento.
Date un' occhiata al post precedente, forse troverete una soluzione ...
I bambini sono programmati per dormire con i loro genitori.
Il senso tattile è il senso più importante nei primati (ordine di cui l'uomo fa parte), insieme alla vista.
I giovani primati vengono portati sul corpo della loro madre e dormono con lei per anni dopo la nascita, spesso anche per molto tempo dopo lo svezzamento.
L'aspettativa per madre e figlio è di dormire insieme e per il bambino di essere in grado di poppare durante la notte tutte le volte che ne sente il bisogno.
Bambini normali, sani e allattati al seno, che dividono il sonno con i loro genitori, non dormono "per tutta la notte" (diciamo 7-9 ore senza svegliarsi) finché non arrivano a un'età di 3-4 anni quando non hanno più bisogno di poppare durante la notte.
Ripeto: ciò è NORMALE e SALUTARE come indicano le ricerche del dott. James McKenna sulla condivisione del sonno.
E' conveniente per i genitori? No!
E' difficile per alcuni nuovi genitori? Si!
Non c'è dubbio, che c'è un abisso fra quello che la nostra cultura ci insegna ad aspettarci per quanto riguarda le abitudini del sonno dei neonati (leggere una storia, spegnere la luce e non vederli più per 8 ore) e il modo in cui dormono realmente se sono sani e normali.
Ma il primo passo per accettare il fatto che un neonato non dorma per tutta la notte oppure che non voglia dormire senza la madre, è rendersi conto che:
* Non dormire per tutta la notte fino a un'età di 3-4 anni è un comportamento normale e sano per i bambini.
* Il bambino non è difficile e non vuole manipolare la madre, ma è normale e sano e si comporta in modo appropriato per la nostra specie.
Una volta che si è abbandonata l'idea di avere 8 ore di sonno ininterrotto e si comincia a vedere le interazioni notturne con il proprio bambino come preziose e passeggere, ci si abituerà velocemente.
E' utile la lettura del libro del Dr. Sears "Fare i genitori durante il giorno...e la notte" .
Per coloro che comunque preferiscono abituare il bambino a dormire da solo è opportuno utilizzare una tecnica di condizionamento come quella che segue :
Per coloro che comunque preferiscono abituare il bambino a dormire da solo è opportuno utilizzare una tecnica di condizionamento come quella che segue :
Schema orientativo di rieducazione al sonno attraverso una associazione di tecniche comportamentali.
- Evitare di stimolare il bambino (ad es.giochi "eccitanti") durante le tarde ore serali
- L’ambiente dove dorme il bambino deve essere tranquillo, silenzioso e poco illuminato con temperatura intorno a 20° C.
- Il bambino non deve essere mai troppo coperto.
- I farmaci e gli alimenti contenenti xantine - caffeina, teofillina e teobromina - (coca-cola, cioccolata, caffè, tè, ecc vanno evitati nelle ore del tardo pomeriggio e della sera.
- Evitare il bagno la sera quando il bambino presenta difficoltà di addormentamento.
- Evitare i sonnellini diurni troppo frequenti e troppo lunghi, specie nelle ore serali.
Creare un rituale per l' addormentamento
(salutare i giochi, raccontare una favola, cantare una ninna-nanna, ecc.).
L’orario di addormentamento serale e di risveglio mattutino devono essere costanti.
L’orario di addormentamento serale e di risveglio mattutino devono essere costanti.
Il bambino deve imparare ad associare l’immagine del letto con il sonno e ad addormentarsi da solo, sempre nel suo letto e con le stesse modalità, non in braccio a qualcuno o in altri luoghi.
Coccolare il bambino per tranquillizzarlo, lasciando però la stanza prima che si sia addormentato.
Se il bambino inizia a piangere, lasciarlo piangere per un breve periodo (1-2 minuti) prima di intervenire; poi andare a tranquillizzarlo lasciandolo nel suo letto e interagendo il meno possibile con lui; quindi, uscire dalla stanza.
Se il bambino rincomincia a piangere aspettare più a lungo (2-5 minuti) prima di intervenire nuovamente.
Allungare progressivamente il tempo di attesa prima di intervenire, finché il bambino non si riaddormenta da solo.
La prima sera si può attendere fino a 15 minuti, poi si fa addormentare il bambino secondo le vecchie abitudini, avendo cura di metterlo nel lettino prima che sia completamente addormentato.
La seconda sera si attende fino a 20 minuti, la terza sera fino a 30 minuti, e via di seguito.
* Durante i risvegli notturni si adotta la stessa tecnica di ritardo progressivo seguendo il seguente schema*
Giorno I risveglio II risveglio III risveglio Risvegli successivi
1 1’ 3’ 5’ 5’
2 5’ 7’ 9’ 11’
3 7’ 9’ 11’ 13’
4 10’ 12’ 15’ 20’
5 12’ 15’ 20’ 25’
* Tale schema va personalizzato alla coppia genitore bambino, adattando i tempi di attesa, alla situazione logistico-ambientale (appartamento o villino isolato, tolleranza dei vicini, ecc.), alla qualità della relazione madre-bambino ed al livello di stanchezza dei genitori.
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Può dormire nel lettone ?
Ma è davvero così dannoso dormire insieme ?
La maggioranza degli adulti, ha il vizio di dormire insieme con il coniuge o con un compagno in un letto - cosiddetto - "matrimoniale". E' un vizio, che, se non curato in tempo, di solito persiste per tutta la vita !
Il mercato lucra su questo deprecabile fenomeno sociale, di non voler dormire da soli, ognuno nella propria stanza, vendendo letti matrimoniali sempre più grandi.
E non solo. Ci sono tante altre ditte che sfruttando il vizio del sonno condiviso, lucrando sulla produzione di materassi, piumoni, plaid, lenzuola per letti matrimoniali e anche i produttori di divani letto hanno fiutato l'affare, ormai da tempo per non parlare delle tenda da campeggio.
Non c'è negozio specializzato e ipermercato che non abbia in offerta anche questi oggetti che non fanno altro che rafforzare le persone nella loro dannosa abitudine di dormire insieme. Ma al peggio non c'è mai fine: anche il mercato immobiliare, gli alberghi e le pensioni, addirittura i bed and breakfast, offrono camere matrimoniali per i loro ospiti!
Purtroppo nessuno ascolta quello che raccomandano gli psicologi da anni, con grande insistenza:
Purtroppo nessuno ascolta quello che raccomandano gli psicologi da anni, con grande insistenza:
E' molto dannoso per l'identità del singolo e per la sua indipendenza, condividere le ore di sonno con altre persone, addirittura nello stesso letto! Ogni persona ha bisogno della massima indipendenza, quindi è essenziale avere ognuno la propria camera da letto e dormire da soli!
VI SEMBRA LOGICO ?
martedì 27 dicembre 2011
Tosse : ancora qualche suggerimento
OGGI AMBULATORIO PIENO DI BIMBI CON LA TOSSE !!
sul sito :Informazioni sui farmaci c'è un interessante articolo . Di seguito ne evidenzio le parti più significative | ||||
La tosse è un sintomo che può avere origini diverse: un corpo estraneo che irrita le vie respiratorie, il fumo, una infezione sostenuta da un virus o da un batterio. Può essere anche l'effetto indesiderato di un farmaco (es. di un ACE-inibitore assunto per abbassare la pressione). Nei pazienti che soffrono di bronchite cronica o di asma, la tosse rappresenta un meccanismo di difesa utile per espellere dai bronchi l'eccesso di muco che potrebbe essere pericoloso per la salute. In qualche occasione è il sintomo di una infezione broncopolmonare. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la tosse che compare in autunno e in inverno è dovuta ad una infiammazione delle prime vie respiratorie causata da un virus. Si tratta quindi di un disturbo che, pur se spiacevole, in genere guarisce da solo nell'arco di alcuni giorni. La tosse può essere catarrale (o grassa) quando sono presenti secrezioni (muco o catarro) più o meno abbondanti; secca, stizzosa, quando non ci sono secrezioni e il disturbo deriva da un bruciore della gola o da una irritazione delle parti più alte dei bronchi.
Prima di prendere qualsiasi iniziativa personale è importante risalire all'origine della tosse. Una buona regola per evitare che il "fai da te" possa riservare qualche brutta sorpresa è quella di consultare il medico quando la tosse dura più di 2 settimane o è accompagnata da:
Sopprimere la tosse non è sempre necessario né utile. Come già detto, la tosse non è una malattia, ma un sintomo. Tutti i medicinali contro la tosse agiscono su questo sintomo, non sulla causa che lo provoca (es. infiammazione o infezione). Non sono quindi una cura vera e propria. In linea di principio è controindicato combattere una tosse grassa: in questo caso, tossire è un processo naturale, con una specifica funzione. Bloccando la tosse si ostacola l'allontanamento del catarro dalle vie respiratorie e si ritarda la guarigione. Il ricorso ai sedativi della tosse può essere giustificato solo quando la tosse secca risulta particolarmente insistente e fastidiosa e impedisce di dormire o di lavorare; oppure quando può arrecare danni alla persona (es. se si tratta di pazienti con malattie di cuore). I bambini hanno spesso la tosse. Vivendo a contatto con altri coetanei (all'asilo o alla scuola materna) corrono un rischio elevato di trasmettersi l'un l'altro molte infezioni respiratorie causate da virus. In media, nell'arco di un anno, un bambino va incontro a 4-6 episodi virali. Nei bambini è ancora più importante seguire le indicazioni di ricorrere a semplici misure di idratazione e umidificazione e di limitare l'uso dei medicinali ai casi di reale necessità. I bambini risultano infatti più esposti agli effetti indesiderati dei farmaci. Una raccomandazione particolare va rivolta ai genitori: non fumate in casa. I bambini figli di fumatori soffrono di un maggior numero di episodi bronchitici rispetto ai loro coetanei figli di non fumatori.
In commercio esistono 3 diversi gruppi di farmaci: i sedativi (calmanti) della tosse, i mucolitici e gli espettoranti e le associazioni di più principi attivi. I sedativi L'impulso a tossire proviene da un'area specifica del cervello, il centro della tosse, che è a sua volta attivato dagli stimoli provenienti per via nervosa dalle zone infiammate e irritate (trachea, bronchi). I farmaci sedativi calmano la tosse bloccando l'attività del centro della tosse e vanno utilizzati solo in assenza di catarro, quando la tosse impedisce di dormire oppure ostacola le normali attività quotidiane. Il farmaco più consigliabile è il destrometorfano. Se preso correttamente, possiede una buona azione calmante e scarsi effetti indesiderati. Sonnolenza, difficoltà di respirazione e agitazione si possono manifestare solo se viene assunto a dosi molto elevate. Il destrometorfano è disponibile in farmacia sotto forma di gocce, sciroppo e compresse (es. Aricodil, Bechilar, Honeytuss, Tussycalm). Negli adulti, e solo su prescrizione medica, si possono impiegare la codeina o la diidrocodeina, che risultano più efficaci del destrometorfano ma che, in caso di sovradosaggio, possono provocare effetti indesiderati più seri, a partire dalla insufficienza respiratoria. Se sono presenti in casa, non somministrate questi farmaci ai bambini. Mucolitici ed espettoranti Alcuni farmaci per la tosse non hanno effetto sulla tosse in sé, ma rendono le secrezioni bronchiali più fluide (mucolitici) o ne favoriscono l'eliminazione dai polmoni (espettoranti). Al primo gruppo appartengono farmaci come l'acetilcisteina (es. Fluimucil), la carbocisteina (es. Fluifort, Lisomucil) e l'ambroxolo (es. Fluibron, Mucosolvan), al secondo la guaifenesina (es. Broncovanil, Resyl, Vicks Tosse Fluidificante). In realtà ci sono semplici rimedi che procurano un beneficio paragonabile a quello di questi farmaci: prima di tutto bere in abbondanza liquidi, meglio se caldi e dolcificati con miele, fare inalazioni di vapore e aerosol con soluzione fisiologica. Se proprio non si riesce ad aumentare l'assunzione di liquidi né a fare inalazioni si può ricorrere ai mucolitici. L'uso di questi farmaci si basa infatti più sulla tradizione che non su solide prove scientifiche di efficacia. Possono inoltre causare disturbi gastrointestinali. Associazioni di più farmaci La maggior parte delle preparazioni destinate al trattamento della tosse è rappresentata da associazioni di due o più sostanze (principi attivi). Le associazioni sono sconsigliate per varie ragioni: 1. più farmaci insieme non sono più efficaci del singolo farmaco assunto a dosi e con modalità appropriate; 2. più farmaci combinati tra loro aumentano il rischio di effetti indesiderati; 3. alcune associazioni sono irrazionali. Le sostanze più frequentemente associate nelle preparazioni contro la tosse sono:
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domenica 25 dicembre 2011
mercoledì 21 dicembre 2011
Notizie che non mi lasciano tranquillo .....
Ma gli scienziati lavorano proprio per il nostro bene ?
leggi l'articolo
leggi l'articolo
Queste "ricerche" a chi giovano ?
Si tratta di un'arma biologica da diffondere su popolazioni "nemiche" o anche su quelle "amiche" per stimolare alla vaccinazione che sicuramente verrà proposta...
Ma gli scienziati lavorano proprio per il nostro bene ?
leggi l'articolo
Il Paracetamolo, come tutti i farmaci, se utilizzato male ed a dosaggio elevato può presentare tossicità.
Il "SOSTITUTO" certo COSTERA' MOLTO DI PIU' ......e non è detto che sarà così maneggevole come da SESSANTA ANNI si è dimostrato essere il paracetamolo.
Il "SOSTITUTO" certo COSTERA' MOLTO DI PIU' ......e non è detto che sarà così maneggevole come da SESSANTA ANNI si è dimostrato essere il paracetamolo.
leggi l'articolo
Queste "ricerche" a chi giovano ?
Si tratta di un'arma biologica da diffondere su popolazioni "nemiche" o anche su quelle "amiche" per stimolare alla vaccinazione che sicuramente verrà proposta...
Epidemiologia della Influenza
Durante la quarantanovesima settimana del 2011, 719 medici sentinella hanno inviato dati circa
la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a
1,34 casi per mille assistiti.
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 4,03 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-
14 anni l’incidenza è pari a 1,92, nella fascia 15-64 anni a 1,19 e tra gli individui di età pari a
65 anni e oltre a 0,58 casi per mille assistiti.
Durante la quarantanovesima settimana del 2011 l’attività dei virus influenzali è ai livelli di
base e l’andamento dell’incidenza è paragonabile a quella della scorsa stagione.
lunedì 19 dicembre 2011
Dislessia : è vera epidemia ?
Negli ultimi anni sono segnalati da parte degli insegnanti un sempre maggior numero di bambini sospetti di soffrire di "dislessia".
Addirittura il 20 per cento dei bambini che frequentano la scuola primaria soffrirebbe di questo disturbo, ma spesso si tratta di diagnosi affrettate. Questa la denuncia dell’Ido di Roma, Istituto di Ortofonologia, che mette in guardia sulle possibili conseguenze per i piccoli.
Solo un bambino su cinque di quelli che intraprendono un percorso di recupero da dislessia sono veramente dislessici.
Intraprendere inutilmente un percorso di trattamento di una inesistente dislessia, rischia di causare dei seri danni.
I bambini si ritrovano dirottati su percorsi didattici alternativi come portatori di una disabilità che non hanno, con oneri economici non sostenibili e totalmente inutili. Dall’altro il loro vero problema non solo non verrà affrontato, ma lascerà un vuoto di conoscenze che si ripercuoterà pesantemente sul loro curriculum di studi
Insomma, si tratterebbe il più delle volte di semplici disturbi dell'apprendimento che non necessitano cure specifiche per la dislessia, ma solo una attenzione maggiore ed un aiuto personalizzato.
Il progetto "Ora si" vuol promuovere lo studio di una metodologia più certa e sicura per gli insegnanti che debbono verificare se un bimbo è affetto o meno da Dsa (Disturbo Specifico dell' apprendimento) nelle diverse fasi scolastiche.
E' proprio la risultanza di una indagine dell' IDO ad aver fatto comprendere quanto, troppo spesso, si tratti di diagnosi affrettate.
I bambini con qualche difficoltà scolastica non sempre sono dislessici !
La causa di questo , secondo alcuni esperti, deve essere ricercata nel diverso metodo di insegnamento che caratterizza oggi la scuola primaria rispetto al passato:
attualmente le aspettative nei confronti dei bambini che imparano a leggere e scrivere sono notevolmente aumentate, e se il bimbo non raggiunge i risultati attesi nei tempi stabiliti allora lo si giudica "malato" e lo si affida "al neurologo".
Alla base, secondo Bianchi di Castelbianco (direttore dell' IDO), ci sarebbe un approccio diverso, e sbagliato, verso i piccoli studenti rispetto al passato.
La dislessia potrebbe addirittura essere un vantaggio !
venerdì 16 dicembre 2011
Divezzamento
Lo SVEZZAMENTO .....da non imitare !
Lo svezzamento è quel periodo di tempo necessario ad abituare, lentamente e con gradualità, il bimbo a passare dal solo latte (possibilmente) materno a un'alimentazione varia.
Per quanto possa sembrare strano, i bambini sono in grado di svezzarsi da soli ; la convinzione che l’integrazione con altri alimenti debba essere decisa da esperti, e non dall' accordo naturale tra mamma e bambino non ha alcuna dimostrazione scientifica .
Il momento ideale per iniziare quindi non è codificato ma viene suggerito proprio dal bambino: se mostra interesse per ciò che noi mangiamo, se sa stare seduto da solo e ha almeno 3-4 dentini, possiamo passare all' azione !
Punti importanti per un corretto divezzamento :
• Offerta graduale di nuovi alimenti (per potere valutare più facilmente eventuali intolleranze)
• Rispetto dell’autonomia di scelta del bambino (nei limiti del ragionevole)
• Evitare "furbi" trucchi (come utilizzare zucchero nella pappa per renderla più gradita)
Si inizia in genere sui 6 mesi e si procede gradualmente, con l'introduzione di una alimentazione sempre più variata così che a 12 - 18 mesi il bambino possa mangiare come un adulto ragionevole, che evita i cibi troppo elaborati.
Per prima cosa provare con la frutta (mela e pera), meglio se grattugiata nelle apposite grattugie per frutta oppure frullata. La pera in genere è più semplice da preparare e da mangiare perché si "spappola" meglio, soprattutto se matura. Poi finalmente, dopo circa una settimana, è possibile cimentarsi con LA PRIMA PAPPA (a mezzogiorno, quando il bimbo ha circa 6/7 mesi, quando la gradisce, altrimenti aspettare che sia pronto)
Per la Seconda pappa attendere circa 1 mese dalla prima, quando il bambino la richiede e se ha ben accettato la prima. Si prepara come la prima ma al posto della carne si mette il formaggio.
Il formaggio di capra è più digeribile: caprino, ricotta, formaggino, etc. Potete usare, se volete, anche il tofu.
Quindi gli schemi per i divezzamento, sono utili promemoria,
MA NON SONO UNA RICETTA DA SEGUIRE CON PRECISIONE RIGUARDO A DOSI E TEMPI.
MA NON SONO UNA RICETTA DA SEGUIRE CON PRECISIONE RIGUARDO A DOSI E TEMPI.
PROPOSTA DI SVEZZAMENTO
UN' ALTRA PROPOSTA
SEGNALO UN BELLISSIMO ARTICOLO
DA LEGGERE : " chiedetelo a lui "
lunedì 12 dicembre 2011
CAMBIARE PANNOLINO
CAMBIARE PANNOLINO
TUTTO QUELLO CHE DOVREMMO SAPERE
SUI PANNOLINI PER BIMBO
(tradizionali, biologici, di stoffa, fai da te, metodo "senza pannolino" ...e molto di più!)
I pannolini usa&getta convenzionali sono realizzati con materiali inquinanti che possono causare irritazioni e allergie. La parte interna è formata da una polpa di cellulosa e da polimeri superassorbenti (silicati, acrilati e simili); il resto è costituito da pellicole in polipropilene e polietilene unite ad adesivi elastici e nastri.
L'enorme quantità di pannolini usa&getta che ogni bambino consuma è un danno ingente per l'ambiente: ogni bimbo, alla fine del terzo anno di vita, ha usato UNA TONNELLATA di pannolini, che corrisponde a circa 4500-5000 pannolini, ed è responsabile dell'abbattimento di 10 alberi di medie dimensioni.
Inoltre l'abitudine di buttare i pannolini con il loro contenuto di urine e feci provoca un rischio igienico per l'accumulo di rifiuti organici in situazioni non predisposte allo smaltimento (discariche). Le feci possono contenere agenti patogeni veicolabili attraverso animali (roditori, insetti, uccelli) e falde acquifere.
I pannolini convenzionali, se abbandonati in una discarica, necessitano di circa 500 anni per degradarsi.
Per la loro fabbricazione consumano 3,5 volte più energia, 8 volte più materie prime non rinnovabili e 90 volte più risorse rinnovabili rispetto ai pannolini riutilizzabili; producono inoltre 2,3 volte più acque di scarico e 30 volte più rifiuti solidi; richiedono tra 4 e 30 volte più terra per la coltivazione di materie naturali, senza contare l'utilizzo di pesticidi.
La loro produzione riversa nell'acqua solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine e furani. Vengono inoltre abitualmente sbiancati al cloro.
Tutto questo a fronte di una spesa in media di OLTRE 2500 € .
Il costo dei pannolini di stoffa è di gran lunga inferiore, tra i 200 € e gli 800 €, a seconda del tipo di pannolino che si sceglie. Spesa che può essere AMMORTIZZATA per il secondo figlio o donando i pannolini ad altre mamme.
...oltre un anno di studio e lavoro
decine di marche sperimentate
migliaia di pannolini lavati...
per un altro manuale di MondoNuovo
utilissimo sia a chi è già genitore sia a chi desidera diventarlo
sabato 10 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
Allattamento
L' ALLATTAMENTO AL SENO MATERNO
è il metodo ideale per nutrire i bambini.
Il latte materno è specifico per la specie umana come quello degli altri mammiferi per i rispettivi nati.
Il Latte è l'alimento di ogni cucciolo di Mammifero.
Ma il latte di ogni specie ha una particolare e determinata composizione che differisce tra le varie razze.
Queste differenze di composizione sono veramente enormi.
Perchè esistono queste differenze?
Il latte delle specie il cui cucciolo è completamente dipendente dalla madre ed in continuo contatto con essa è relativamente acquoso e scarso di Grasso e di Proteine, perchè il piccolo poppa molto frequentemente, ed avendo una alimentazione continua, non ha bisogno di riserve.
All'estremo opposto vi sono tutti gli altri Mammiferi che dopo il parto nascondono i neonati in nidi o tane e che passano gran parte del tempo a procurarsi il cibo, rientrando soltanto ad intervalli.
In questa situazione l'allattamento è intermittente e quindi il neonato ha bisogno di un Latte molto sostanzioso (poco acquoso) e da digerire lentamente (molto grasso); inoltre in queste specie il piccolo poppa in modo rapido e si sazia in pochi minuti. Anche i cuccioli dei Mammiferi marini necessitano di un Latte con queste caratteristiche, a causa dell'ambiente freddo, dei contatti tra madre e figlio che non sono sempre facili, e della necessità di poppare in modo rapido (perchè sott'acqua, in apnea).
Analizzando la composizione del latte di donna si nota che il cucciolo dell' uomo appartiene senz'altro al primo tipo, quello in cui c'è una strettissima dipendenza dalla madre e la richiesta di un continuo contatto con essa !
Se il loro rapporto non viene disturbato da inopportuni interventi di marito, genitori, suoceri, amiche e qualche volta anche pediatra e dall' abuso di strumenti come bilancia ed orologio , presto mamma e lattante sani trovano una “autoregolazione”!
E' meglio quindi allattare il bambino secondo orari non rigidi, ma flessibili, a seconda delle esigenze del piccolo, che è già in grado di esprimere le sue necessità, trasmettendogli serenità, senza fretta o tensioni di vario genere.
La bilancia è un utile strumento per verificare la crescita del bambino, ma NON PER CONTROLLARE LA QUANTITA' DI LATTE INGERITO IN OGNI SINGOLA POPPATA !
La pratica della doppia pesata che dovrebbe indicare con precisione la quantità del latte ricevuto dal lattante ( 140-150 cc di latte materno per Kg di peso corporeo, che corrisponde a circa 100 calorie), in condizioni normali NON è utile, anzi è spesso DANNOSA perchè interferisce sul rapporto mamma - bambino e spesso causa senso di inadeguatezza della nutrice alla prima rilevazione di una poppata meno abbondante del solito.
L’allattamento al seno sereno favorisce l’instaurarsi di un buon rapporto psicologico tra madre e figlio caratterizzato dalla reciprocità e dalla interazione, ove richiesta di alimentazione e offerta di suzione tra bambino e madre consente l’apprendimento di quel ritmo - “tu parli io ascolto” - indispensabile all’acquisizione del linguaggio .
Ma non tutte le richieste di attenzione del piccolo devono essere interpretate come richiesta di alimentazione !
La madre deve essere attenta a comprendere le vere necessità e richieste del bambino, individuando modalità differenziate, basate sul contatto e la tenerezza per rispondere alle esigenze ed ai richiami del piccolo evitando di alimentarlo per calmare ogni suo disagio.
Se il bambino non si alimenta volentieri o presenta disturbi di vario genere, è sempre bene non far diventare il momento di mangiare un evento tragico nel quale il bambino si sente forzato e la madre si dispera .
Il momento del pasto non diventi un incubo !
Se il problema persiste ed il bimbo non prende peso, parlatene con il pediatra.
In epoca preindustriale l’allattamento al seno era la regola e la sua durata era di 9-12 mesi e addirittura fino a tre anni in alcune regioni. Poi si è verificato un progressivo declino della sua pratica. Solo negli ultimi anni si assiste finalmente ad una netta inversione di tendenza.
Ma è necessario saper resistere alla tentazione di somministrare latte artificiale alla minima difficoltà
Per questo la legge italiana (l’articolo 14 del Decreto n. 82 del 9 aprile 2009) , afferma che:
- al momento della dimissione dai reparti maternità non debbano essere forniti in omaggio prodotti o materiali in grado di interferire in qualunque modo con l’allattamento al seno;
- le lettere di dimissione per i neonati non devono prevedere uno spazio predefinito per le prescrizioni dei sostituti del latte materno. Nei casi in cui tali prescrizioni si rendano necessarie per cause materne o neonatali, esse devono riportare l’indicazione all’uso del sostituto del latte materno nonché le informazioni congrue al suo più corretto utilizzo;
- va contrastata ogni forma di pubblicità, anche occulta, e di comportamenti ostativi alla pratica dell'allattamento materno.
Il consumo di Latte di altre specie, di mucca in particolare, sin dai primissimi giorni di vita è stato in passato considerato fisiologico e raccomandabile, nonostante il Latte vaccino - previsto per la crescita del vitello - sia molto diverso per composizione rispetto al Latte di donna perché:
- contiene troppe Proteine: 36 gr/litro contro 9 gr/litro, - quattro volte di più;
- contiene Proteine molto diverse: rapporto Caseina/Lattoproteine 4.5:1 contro 0.4:1
- contiene poco Lattosio: 49 gr/litro contro 70 gr/litro;
- presenta un rapporto Grassi Saturi/Insaturi svantaggioso;
- contiene una percentuale di Calcio troppo elevata: 1170 mg/litro contro 340 mg/litro;
- presenta un rapporto Calcio/Fosforo svantaggioso: 1.3:1 (Latte vaccino) contro 2.4:1 (Latte umano);
- contiene troppi Sali Minerali: 7 gr/litro contro 2 gr/litro.
Le controindicazioni all'allattamento al seno sono davvero poche .
I vantaggi sono invece numerosi.
Soltanto se non è veramente possibile allattare al seno, o se la mamma, correttamente informata e mai colpevolizzata, intende rinunziare ad offrire al bimbo il proprio latte, si può ricorrere al latte artificiale per lattanti.
Questo sarà l'oggetto di un prossimo post.
Intanto segnalo un OPUSCOLO SULL' ALLATTAMENTO MATERNO che si può scaricare cliccando l' immagine :
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lunedì 5 dicembre 2011
BILANCI DI SALUTE
I bilanci di salute sono degli appuntamenti importanti per controllare che la crescita e lo sviluppo del bambino procedano senza problemi.
Sono delle visite che devono essere eseguite ciascuna
in età compresa in un periodo ben definito
e, nella nostra ASL, precisamente :
1° prima del 45° giorno dalla nascita
2° dal 61° al 90° giorno
3° dopo il compimento del 4° e prima del 6° mese
4° dopo il compimento del 7° e prima del 9° mese
5° dopo il compimento del 10° e prima del 12° mese
6° dopo il compimento del 15° e prima del 18° mese
7° dopo il compimento del 24° e prima del 36° mese
8° dopo il compimento del 5° e prima del 6° anno
9° dopo il compimento dell' 8° e prima del 10° anno
10° dopo il compimento dell' 11° e prima del 13° anno
Durante queste visite, oltre alla valutazione della crescita ( peso, lunghezza, circonferenza cranica) , sono eseguiti vari test che hanno lo scopo di scoprire precocemente eventuali problemi e che devono essere "somministrati" proprio nel periodo indicato, nè prima nè dopo !
Sono delle visite che devono essere eseguite ciascuna
in età compresa in un periodo ben definito
e, nella nostra ASL, precisamente :
1° prima del 45° giorno dalla nascita
2° dal 61° al 90° giorno
3° dopo il compimento del 4° e prima del 6° mese
4° dopo il compimento del 7° e prima del 9° mese
5° dopo il compimento del 10° e prima del 12° mese
6° dopo il compimento del 15° e prima del 18° mese
7° dopo il compimento del 24° e prima del 36° mese
8° dopo il compimento del 5° e prima del 6° anno
9° dopo il compimento dell' 8° e prima del 10° anno
10° dopo il compimento dell' 11° e prima del 13° anno
Durante queste visite, oltre alla valutazione della crescita ( peso, lunghezza, circonferenza cranica) , sono eseguiti vari test che hanno lo scopo di scoprire precocemente eventuali problemi e che devono essere "somministrati" proprio nel periodo indicato, nè prima nè dopo !
RIBADISCO : E' molto importante eseguire i controlli nel periodo previsto!
Le valutazioni ed i tests che si fanno alle varie visite filtro sono evidenziate in questa immagine.
Cliccando con il tasto dx è possibile aprirla su un'altra scheda o un'altra finestra e ingrandirla:
Le valutazioni ed i tests che si fanno alle varie visite filtro sono evidenziate in questa immagine.
Cliccando con il tasto dx è possibile aprirla su un'altra scheda o un'altra finestra e ingrandirla:
lunedì 28 novembre 2011
Orrendo crimine su un bambino francese
UCCISO NELLA LAVATRICE
Queste notizie mi convincono che il genere umano è avviato all' autodistruzione .
Telefonini .... non sono un giocattolo
Sei bambini su dieci usano il telefono cellulare !!
Il Consiglio superiore di Sanità ha finalmente preso posizione sulla necessità di evitare l'abuso della telefonia cellulare almeno per i bambini
Già l' Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) aveva messo in guardia circa la possibilità di un effetto nocivo dei campi elettromagnetici di radiofrequenza (Wireless e telefoni cellulari )
Non è una novità, vari studi hanno da anni evidenziato che questa amata tecnologia presenta dei rischi, anche se nessuno ha finora certificato in modo definitivo ed inequivocabile che l'uso "normale" dei cellulari sia innocuo o pericoloso
Le multinazionali e la potentissima industria che c'è dietro, sono in grado di finanziare studi "un poco" pilotati che tendano a tranquillizzare gli utenti.
Non si tratta di rinunziare alla comodità della telefonia mobile, ma un poco di prudenza non guasta , soprattutto quando si tratta di bambini !
Mi sembrano ragionevoli queste .....
REGOLE IGIENICHE PER L'USO DEL TELEFONINO !
- - telefonare raramente ed il più brevemente possibile! Sarebbe auspicabile che i bambini non lo utilizzassero del tutto
- - non tenerlo contro l'orecchio durante la ricerca di comunicazione
- - non telefonare in auto, bus e treno: qui l'irradiamento è molto più potente
- - tenerlo il più lontano possibile dal corpo durante l'invio di SMS
- - durante la comunicazione, tenersi a qualche metro di distanza dalle altre persone poiche’ anch'esse subiscono l'irradiamento
- - non tenerlo nella tasca dei pantaloni poichè l'irradiamento può avere effetti nefasti sulla fertilità maschile
- - spegnetelo sempre durante la notte. Non depositarlo in prossimità della testa
- - non utilizzarlo per i giochi
- - gli auricolari non sono inoffensivi. Il filo ha un effetto conduttore per l'irradiamento
- - i collegamenti LAN, vale a dire UMTS, provocano un irradiamento ad alto dosaggio
sabato 26 novembre 2011
LA TOSSE
Cos'è la tosse?
..... la disperazione di mamme e ...pediatra
La tosse è una difesa naturale del corpo. Non consiste solo nell'emettere rumorosamente aria dalla bocca, ma è una catena di eventi, alcuni volontari altri spontanei (incontrollati), con l'aumento momentaneo della pressione dell'aria nelle vie aeree e la successiva espulsione di quest'aria ad alta velocità
Ci sono due categorie di tosse: una detta "produttiva" ("grassa") provocata dal catarro accumulato, e l'altra "secca", senza catarro. La tosse è un sintomo fastidioso che può disturbare il sonno del bambino e a volte provocargli il vomito .
Cosa fa (è utile)?
La tosse serve per liberare le vie respiratorie da qualcosa che le ostruisce: muco in eccesso, un piccolo oggetto, una sostanza irritante, etc.: é il tentativo di espellere tutto ciò che disturba il normale respiro.
Le cilia vibratili catturano e fanno risalire verso l' alto le piccole particelle estranee inalate e catturate dal muco.
Le cilia vibratili catturano e fanno risalire verso l' alto le piccole particelle estranee inalate e catturate dal muco.
Quando il muco, con le particelle catturate è abbastanza, si innesca il meccanismo di espulsione.
Lungo le pareti delle vie respiratorie vi sono dei recettori (delle specie di sentinelle) che, in presenza di muco eccessivo o di altre sostanze, inviano un segnale al cervello dove c'è un centro che regola la contrazione involontaria di alcuni muscoli che servono per comprimere l'aria nelle vie aeree. Durante questa compressione la glottide rimane chiusa, ma appena si è formata abbastanza pressione la glottide si apre e permette l'espulsione rapida, forte e rumorosa di aria. Questa violenta fuoriuscita d'aria è solitamente sufficiente per portare con sé le sostanze che ostruiscono le vie aeree.
Cosa la causa?
Sono molte le cause della tosse nei bambini. Tra le più comuni ci sono le infezioni delle prime vie aeree (es. faringotonsillite, bronchite, laringite, etc.) che sono provocate da virus o batteri; ma possono provocare la tosse anche le sostanze nocive irritanti (es. fumo), gli oggetti o i liquidi inalati accidentalmente (es. bottoni o saliva), e persino alcune situazioni fortemente emotive.
Il contatto con altri bambini (a scuola, durante i giochi) aumenta moltissimo l'esposizione a germi o virus che causano la tosse; per questo è un fenomeno così frequente nei bambini tra i tre e i sei-sette anni di età, quando incominciano a vivere in comunità.
Le infezioni delle vie respiratorie spesso causano un aumento delle secrezioni (muco, catarro); queste si accumulano finché le ciglia presenti sulla superficie mucosa le spingono verso l'esterno.
Quando la presenza di secrezioni è eccessiva si scatena il riflesso della tosse, che, in questa circostanza, è "produttiva".
In altri casi, invece, può essere sufficiente la sola irritazione della mucosa delle vie respiratorie, pur in assenza di muco, a scatenare la tosse "secca".
Il più delle volte la tosse nei bambini dura pochi giorni,perché le infezioni non sono gravi. Se dovesse persistere per oltre due settimane (tosse cronica), la causa potrebbe essere più seria e varia (es. pertosse, inalazione di un piccolissimo corpo estraneo, disturbi emotivi, reflusso gastroesofageo, etc.).
Cosa si può fare per un bambino che ha la tosse?
Innanzitutto, far bere molta acqua (o altri liquidi) per rendere il muco fluido e quindi più facilmente eliminabile. Bere può avere un effetto emolliente, trasformando la tosse "secca" in tosse "produttiva".
Un apporto elevato di liquidi è importante anche per evitare la disidratazione che può verificarsi nei bambini malati, in particolare quando hanno anche la febbre. Anche le bevande calde (tiepide, non bollenti!) possono essere utili per sciogliere il catarro facilitandone l'eliminazione.
L'aggiunta di miele alla bevanda può alleviare il bruciore in gola che spesso accompagna la tosse; analogo effetto si può ottenere con le caramelle (che però non vanno date ai bambini troppo piccoli, poichè le possono inalare: caramella in trachea!).
L'umidificazione dell'ambiente è un altro rimedio utile per inumidire le vie aeree e "sciogliere" il catarro. Una variazione di questo rimedio è l'inalazione di vapore quando l'età del bambino lo permette: è sufficiente scaldare dell'acqua, versarla in una bacinella e far respirare il vapore al bambino (che non deve essere troppo vicino all'acqua: è l'ambiente che deve essere umidificato, non il bambino scottato!) L'aggiunta di sostanze balsamiche all'acqua può risultare dannosa al bambino, perché alcune possono aumentare l'irritazione delle vie aeree.
NON UTILIZZARE PRODOTTI BALSAMICI NEI PIU' PICCOLI
Nella mia esperienza ho verificato che l' Olio essenziale di Malaleuca alternifolia ( Tea Tree ) è efficace e ben tollerato. Può essere utilizzato per :
- Suffumigi. Versare 5 gocce di olio essenziale di melaleuca in una bacinella riempita con acqua bollente. Appena il vapore non è più bollente, fate fare delle inalazioni ai bambini con la testa coperta da un asciugamano sopra la bacinella, per 10 minuti.
- Frizioni sul petto. Se i bambini sono troppo piccoli per i suffumigi, unite invece 2 gocce dello stesso olio essenziale a 2 cucchiai di olio di mandorle e frizionate il petto.
La Malaleuca favorisce anche la respirazione notturna
Per evitare che i bambini si sveglino durante la notte a causa del naso chiuso, spruzzate 2 gocce di olio essenziale di melaleuca sul cuscino. Decongestiona le cavità nasali.
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Ho verificato spesso una buona risposta di un estratto fitoterapico che si nebulizza (senza diluirlo) con tutte le tipologie di apparecchi aerosol (a pistone, a ultrasuoni, ecc.).
Nella mia esperienza ho verificato che l' Olio essenziale di Malaleuca alternifolia ( Tea Tree ) è efficace e ben tollerato. Può essere utilizzato per :
- Suffumigi. Versare 5 gocce di olio essenziale di melaleuca in una bacinella riempita con acqua bollente. Appena il vapore non è più bollente, fate fare delle inalazioni ai bambini con la testa coperta da un asciugamano sopra la bacinella, per 10 minuti.
- Frizioni sul petto. Se i bambini sono troppo piccoli per i suffumigi, unite invece 2 gocce dello stesso olio essenziale a 2 cucchiai di olio di mandorle e frizionate il petto.
La Malaleuca favorisce anche la respirazione notturna
Per evitare che i bambini si sveglino durante la notte a causa del naso chiuso, spruzzate 2 gocce di olio essenziale di melaleuca sul cuscino. Decongestiona le cavità nasali.
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Ho verificato spesso una buona risposta di un estratto fitoterapico che si nebulizza (senza diluirlo) con tutte le tipologie di apparecchi aerosol (a pistone, a ultrasuoni, ecc.).
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Norma principale è evitare che il bambino sia esposto a sostanze irritanti come il fumo, la polvere, etc.; questa norma di comportamento dovrebbe essere adottata sempre e per tutti, ma in particolare quando il bambino ha la tosse. Non è necessario costringere il bambino a mangiare se non ne ha voglia; solo se l'inappetenza dovesse persistere occorre contattare il medico.
Lo scolo retronasale è una delle cause più frequenti di tosse , ecco perchè la accurata pulizia delle fosse nasali è molto spesso necessaria.
Il lavaggio nasale si effettua con Soluzione Fisiologica , soluzione di cloruro di sodio ( il sale da cucina ! ) in acqua e precisamente 9 grammi di Cloruro di Sodio in un litro di acqua.
I flaconcini monouso sono tra i prodotti più utilizzati. Sono sicuramente molto comodi , ma hanno un costo spropositato .
Si può prepararla da soli ( due cucchiaini da caffè rasi in un litro di acqua ) o , per essere più precisi , ma ad un costo accettabile, si può acquistare in farmacia un flacone da 250 ml o da 500 ml di Soluzione Fisiologica .
Si preleva con una siringa il quantitativo necessario.
I tanti soldi così risparmiati possono più proficuamente essere utilizzati per l' acquisto del Rino Wash, una ampolla specifica per la produzione di particelle di diametro adatto ad agire esclusivamente sulle vie aeree superiori.
Questo utilissimo accessorio può essere utilizzato con qualsiasi apparecchio aerosolico di tipo pneumatico ( cioè NON ad ultrasuoni ).
Il lavaggio nasale si effettua con Soluzione Fisiologica , soluzione di cloruro di sodio ( il sale da cucina ! ) in acqua e precisamente 9 grammi di Cloruro di Sodio in un litro di acqua.
I flaconcini monouso sono tra i prodotti più utilizzati. Sono sicuramente molto comodi , ma hanno un costo spropositato .
Si può prepararla da soli ( due cucchiaini da caffè rasi in un litro di acqua ) o , per essere più precisi , ma ad un costo accettabile, si può acquistare in farmacia un flacone da 250 ml o da 500 ml di Soluzione Fisiologica .
Si preleva con una siringa il quantitativo necessario.
I tanti soldi così risparmiati possono più proficuamente essere utilizzati per l' acquisto del Rino Wash, una ampolla specifica per la produzione di particelle di diametro adatto ad agire esclusivamente sulle vie aeree superiori.
Questo utilissimo accessorio può essere utilizzato con qualsiasi apparecchio aerosolico di tipo pneumatico ( cioè NON ad ultrasuoni ).
Quando bisogna ricorrere ai farmaci e quali sono veramente utili?
Spesso si pensa che la tosse debba essere trattata non appena insorge, ma questo non è vero proprio perché la tosse è un meccanismo di difesa del corpo e non una malattia; inoltre il più delle volte non ha cause gravi e dura pochi giorni. Se comunque occorre intraprendere un trattamento bisogna ricordare i due tipi di tosse, "produttiva" e "secca", perché richiedono trattamenti diversi.
Esistono molte preparazioni per la tosse che hanno diversi nomi: gli espettoranti, i mucolitici, i sedativi della tosse.
Gli espettoranti ed i mucolitici servirebbero per trattare la tosse "produttiva", perché aumentano le secrezioni nelle vie respiratorie rendendole più fluide e perciò più facilmente eliminabili. Purtroppo questi farmaci non sempre si sono dimostrati utili ed il loro impiego è basato più sulla tradizione che sulla loro dimostrata efficacia.
NEI BAMBINI SOTTO I DUE ANNI NON DEVONO ESSERE USATI
NEI BAMBINI SOTTO I DUE ANNI NON DEVONO ESSERE USATI
I sedativi della tosse bloccano il riflesso della tosse e impediscono che il bambino senta il bisogno di tossire.
Questi farmaci sono efficaci, ma non vanno somministrati a bambini al di sotto di un anno di età e inoltre devono essere assunti solo quando veramente necessario e comunque solo quando la tosse è insistente, irrita il bambino, lo affatica (ed è "secca").
Bisogna ricordare che sopprimere la tosse per più di qualche giorno può mascherare una malattia sottostante o comunque protrarre la diagnosi del medico.
Il farmaco più efficace e sicuro è il destrometorfano.
I preparati che contengono miscele di sedativi e mucolitici sono illogici .
Queste associazioni espongono il bambino a sostanze spesso non necessarie, in quantità non adatte e con il rischio di maggiori effetti collaterali non necessari: la combinazione di un espettorante e di un sedativo della tosse è proprio da evitare!
-------------------------------------------------------------------------------------------------Gli antibiotici non vanno assolutamente somministrati ai bambini se non sono stati prescritti dal medico. Gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri, mentre contro i virus sono completamente inutili. Nei bambini, il più delle volte la tosse è causata dai virus e non dai batteri, quindi, dando un antibiotico non necessario ad un bambino (ma anche ad un adulto) lo si espone senza alcuna ragione sia a farmaci inutili che ai loro effetti indesiderati.
Questi farmaci sono efficaci, ma non vanno somministrati a bambini al di sotto di un anno di età e
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CONCLUSIONI
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Se il bambino ha una tosse "produttiva", cosa fare?
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CONCLUSIONI
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La tosse "produttiva" consente di espellere catarro perciò non bisogna reprimerla somministrando farmaci. Gli espettoranti ed i mucolitici non sono efficaci ed i sedativi della tosse, se somministrati ad un bambino con tosse "grassa", possono causare la ritenzione delle secrezioni, e questo può essere dannoso. L'unica cosa da fare è aiutare la tosse ad eliminare il catarro con una maggiore idratazione.
Se invece il bambino ha una tosse "secca", cosa fare?
A volte è proprio la tosse "secca" ad essere fastidiosa perché può irritare la gola o impedire ad un bambino di dormire. Se diventa un problema perché ostacola il riposo del bambino (e NON quello dei genitori!), gli si può somministrare per pochi giorni uno sciroppo con destrometorfano (e che contenga solo questo, non altre sostanze!)
In quali circostanze rivolgersi al medico?
Quando il bambino ha pochi mesi e la tosse è presente da oltre due giorni.
Quando la tosse è forte ed improvvisa e c'è possibilità che il bambino abbia inalato un oggetto.
Quando, durante un attacco di tosse le labbra del bambino diventano bluastre.
Quando il bambino respira rapidamente o con difficoltà.
Quando la tosse fa dei rumori diversi dal solito (il bambino sembra che "abbai" o "fischi").
Quando la tosse è accompagnata da febbre per più di 3 o 4 giorni.
E poi... Consultare il dottore se:
il bambino avverte una sensazione di restringimento al petto o dolore nel tossire;
il catarro è colorato;
la tosse persiste per più di 10-15 giorni;
Il bambino è molto infastidito o appare affaticato (in generale o in seguito ad un accesso di tosse);
Infine, se il genitore è molto preoccupato per qualche motivo.
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