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giovedì 21 febbraio 2013

Oggi mamma cucina le lasagne

Lo scandalo della carne di cavallo non è un problema di salute pubblica ma è un problema di tracciabilità, dunque è un potenziale problema di salute pubblica.

Negli scorsi giorni è stato finalmente ricostruito il percorso della carne equina contenuta nelle lasagne Findus.




Nove i passaggi dall’allevatore al prodotto confezionato, non tutti sono “fisici”: la carne viaggia – concretamente - dal punto 2 al punto 5, saltando gli altri step che sono solamente burocratici.
 1) Romania: l’allevatore decide di portare i cavalli al mattatoio.
 2) Romania: il mattatoio si occupa della macellazione dei capi di bestiame.
 3) Olanda: primo intermediario che presenta un ordine di vendita.
 4) Cipro: secondo intermediario che presenta un ordine di vendita.
 5) Francia (Castelnaudary): Spanghero si approvvigiona della carne proveniente dalla Romania.
 6) Lussemburgo (Capellen): Tavola ordina la carne fresca da Spanghero e “cucina” le lasagne.
 7) Francia (Metz): Comigel è intermediario del piatto lavorato.
  8) Francia (Boulogne sur Mer): le lasagne arrivano a Findus France, precisamente a Boulogne sur Mer, dove viene confezionato il 70% dei prodotti destinati alla Francia
 9) Francia: le lasagne vengono vendute nei supermercati, ipermercati e negozi francesi.

 Come si accennava all’inizio il problema è di tracciabilità. Ma cosa dice la legge italiana riguardo all’etichetta d’origine?

L’etichetta è obbligatoria per la carne di pollo, la carne bovina, la frutta e la verdura fresche, l’olio di oliva, il miele, la passata di pomodoro, il latte fresco e il pesce.

L’etichetta non è obbligatoria per la pasta, il maiale e i salumi, la carne di cavallo e di coniglio, la frutta e la verdura trasformata, i derivati del pomodoro, il latte a lunga conservazione e i suoi derivati, i formaggi non Dop e i derivati dei cereali.

Ovviamente anche “grazie” a queste regole l’accesso al mercato italiano dello speck e della passata di pomodoro cinesi e delle mozzarelle con latte proveniente dai Paesi dell’est sono diventati la normale amministrazione. Con buona pace dei consumatori che credono ancora al Made in Italy.

La carne di cavallo è oggetto  ricca di ferro e altre sostanze ottime per l’alimentazione. Questo a patto di ricavarla da esemplari sani, si intende!

Quello che è in gioco è la credibilità, sul mercato, di un’azienda che commercia prodotti (lasagne, cannelloni, spaghetti al ragù) tipici della cucina italiana, con evidenti danni all’immagine del cosiddetto made in italy, peraltro già al centro di polemiche dovute alla tendenza a etichettare con tale marchio anche prodotti realizzati e confezionati all’estero, il che appare una clamorosa contraddizione.

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