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mercoledì 29 febbraio 2012

COLICHE GASSOSE DEL LATTANTE


Rappresentano una causa frequente di dolori nel neonato.



Non si tratta di una vera malattia ma di un sintomo fastidioso sulle cui cause  non esiste ancora pieno accordo, e tanto meno sul trattamento :
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Compaiono in un lattante sano e ben nutrito alla fine del primo mese di vita e di solito non si presentano più  intorno ai tre massimo sei  mesi.






Si può dire che il bambino soffre di coliche solo se rispetta la cosiddetta regola del 3 e cioè se piange più di 3 ore al giorno, per più di 3 giorni alla settimana, e per più di 3 settimane di seguito.

Il bambino al di fuori dei momenti critici sta bene
Di solito si tratta di un bambino vorace che mangia velocemente e, soprattutto nelle ore serali, all’improvviso,  senza alcuna causa scatenante, comincia a strillare, diventa pallido o addirittura cianotico, stringe i pungi, flette le gambe sull’addome. Neanche il seno della mamma o il succhiotto riescono a consolarlo. Tra una crisi e l’altra può calmarsi, addormentarsi, emettere gas intestinale, che gli procura sollievo momentaneo.
La crisi di pianto termina di colpo perché il bambino è esausto o perché ha tratto giovamento dal passaggio di feci o gas.
L'ambiente familiare è frequentemente ansiogeno (madre iperprotettiva, insicura, spesso  alla sua prima esperienza). Questo apparentemente rende il bambino nervoso, ipersensibile agli stimoli ambientali.

Alla diagnosi di colica gassosa si arriva evidentemente dopo un’attenta visita del pediatra, volta a escludere altre cause (circa il 5%), come ad esempio un reflusso gastro-esofageo, impatto fecale (ossia l’accumulo di feci nell’ultimo tratto dell’intestino), eventuali traumi, ma anche semplicemente una otite od altre cause di pianto.

Ci sono vari farmaci che vengono proposti per alleviare le coliche gassose, ma non sempre sono indicati o efficaci:
  • Simeticone. È un farmaco da banco innocuo, da sempre prescritto per le coliche, in linea con l’ipotesi che attribuisce tale disturbo ad una maggiore presenza di gas nell’intestino: ha infatti azione antimeteorica, poiché rompe le bolle d’aria e le rende più piccole. Dal punto di vista clinico però l’efficacia si è dimostrata piuttosto scarsa.
  • Antispastici. Il più utilizzato è il cimetropio-bromuro. In alcuni casi può funzionare, in altri no, ma a differenza del simeticone non è esente da effetti collaterali, come stipsi o sonnolenza e comunque gli studi condotti sui bambini sono ancora pochi.
  • Probiotici. Se ne parla sempre più spesso, ed effettivamente ci sono studi interessanti, condotti dalle università di Bari e Torino, sull’uso dei probiotici, ed in particolare sul lactobacillus reuterii , per alleviare le coliche. Nei bambini affetti da coliche infatti sembra che ci sia un dismicrobismo, ossia un’alterazione della flora batterica intestinale, che il probotico aiuterebbe a ripristinare, in più aiuterebbe ad accelerare lo svuotamento gastrico ed agire favorevolmente sulla motilità intestinale.


La prognosi delle coliche gassose è buona per quanto riguarda il sintomo in sé stesso, anche se alcuni studi hanno dimostrato che il lattante con coliche abbia un rischio aumentato di presentare nel primo anno di vita dei disturbi del sonno, dell’attenzione e dell’umore per cui può essere definito di "temperamento difficile "


Non si tratta però di "capricci" :
Recenti studi hanno evidenziato che, nei lattanti, il ritmo circadiano tipico della secrezione di melatonina è presente solo a partire dal terzo mese di vita.


Si può ipotizzare che le coliche addominali  siano  legate ad una più marcata alterazione nel ritmo di   secrezione di melatonina. 

Il pianto alla fine della giornata, sarebbe quindi dovuto ad una difficoltà di addormentamento, causato proprio dalla disregolazione nel ritmo di secrezione di questo particolarissimo ormone. 



È stato anche osservato che il 90% dei lattanti con alta frequenza di risvegli notturni a 9 mesi ha sofferto di coliche addominali nei primi mesi di vita.
Superato il “periodo delle coliche”, infatti, alcuni bambini continuano a presentare disturbi del sonno,  irregolarità del ritmo sonno-veglia e frequenti risvegli.
Si tratterebbe dei bambini che non riescono a sincronizzare e stabilizzare il proprio ritmo sonno-veglia, finché la secrezione di melatonina non assume un pattern maturo .


Partendo da questi presupposti è stato recentemente condotto uno studio che ha messo in evidenza un ottimo risultato sulle coliche con l'uso di minime quantità ( "omeopatiche") di Melatonina.

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