Introdurre precocemente cibi diversi nella dieta aiuta a controllare le allergie
Le linee guida classiche sulla prevenzione delle malattie allergiche hanno sempre raccomandato un allattamento al seno esclusivo e prolungato con tardiva e lenta introduzione dei cibi solidi.
Nel 2013 un importante studio prospettico finlandese, pubblicato su una prestigiosa rivista di allergologia pediatrica (Allergy Clin Immunol ), ha praticamente capovolto questa raccomandazioni storiche
E’ stato dimostrato infatti che, la precoce introduzione di cibi solidi (precoce vuol dire dai 4-5 mesi di vita) anche fortemente allergenici come i cereali, uova e pesce, riduce significativamente il rischio di sviluppare malattie allergiche (come asma, eczema e rinite) a cinque anni di età.
L ’allattamento materno per tutto il primo anno di vita difende dalle allergie e debba essere sempre fortemente promosso, ma sembra sia meglio non sia necessariamente esclusivo per i primi 6 mesi di vita
Quanto più è variata la dieta tanto meno il bambino diventa allergico, sia ad antigeni alimentari sia a allergeni respiratori.
Uno studio multicentrico effettuato da un team di ricercatori svizzeri, francesi, finlandesi, austriaci e tedeschi, pubblicato sul numero di aprile 2014 del JACI,
ha potuto dimostrare che allergie alimentari, eczema, dermatite atopica, rinite e asma si presentano con maggiore frequenza nei bambini che hanno "assaggiato", tra i 6 e i 12 mesi di età, meno alimenti rispetto ai bambini che invece hanno mangiato più cibi, dando quindi un forte valore preventivo alla pluralità e alla diversità dell'incontro con gli antigeni ambientali.
Quali alimenti
Lo studio di Roduit ha considerato, dopo i primi 6 mesi, l'inserimento di frutta e verdura, cereali, carne, pane, torte e yogurt, oppure l'utilizzazione più ampia degli stessi cibi appena elencati oltre a latte vaccino, altri latticini, uova, noci e semi oleosi, pesce, soia, margarine, burro e cioccolato.
Nello studio effettuato i bambini sono stati studiati fino ai 6 anni di età e il miglioramento delle condizioni allergiche è stato visto a partire fin dal primo anno di vita fino ai 6 anni, in modo altamente significativo.
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