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lunedì 10 giugno 2013

Una ne fanno, cento ne pensano

L' ineffabile ex ministro Balduzzi, degno rappresentante del governo "dei tecnici", prima di tornare alle sue precedenti occupazioni, ha pensato di fare un ultimo regalo al popolo italiano. 





UPPA ( Un Pediatra Per Amico) , rivista dell' ACP ( Associazione Culturale Pediatri)  sostiene da sempre l`inutilità della maggior parte dei certificati medici che i genitori sono costretti a procurarsi per qualunque (possibilmente futile) motivo; il certificato sportivo non sfugge a questo giudizio.

Non c`è alcuna dimostrazione infatti che quel foglio di carta possa prevenire i rarissimi, ma inevitabili, gravi incidenti sportivi di cui ogni tanto si parla sui media.
 

Per effetto di questa nuova normativa diventa molto più complicato, e più costoso, ottenere il certificato medico di idoneità all’attività sportiva non agonistica, che fino ad oggi veniva semplicemente rilasciato dal medico curante che conosceva il paziente.


La nuova disciplina non solo non elimina questa pratica inutile, ma rende la faccenda ancora più complicata.
Il nuovo regolamento, senza neppure sospettare di cadere nel ridicolo, si premura di elencare tutta una serie di attività sportive, distinguendo fra quelle che si possono fare senza certificato e quelle che invece il certificato lo vogliono, e lo vogliono anche doppio. Fra quelle libere il ministro elenca le bocce, il biliardo, il golf, la pesca, la caccia, la ginnastica per anziani, il ballo.


Si entra nel dettaglio al punto da specificare che non serve il certificato per i gruppi cammino e per i giochi da tavolo. “Ci mancava anche il certificato medico per giocare a Monopoli, ironizzano i camici bianchi.

Ma chi svolge attività fisico-sportiva organizzata dalle scuole, i partecipanti ai giochi sportivi studenteschi e le persone che non siano considerati atleti agonisti, devono sottoporsi a un controllo medico annuale effettuato da un medico. 

NON SEMBRA SIANO ESENTATI I LATTANTI CHE FREQUENTINO CORSI DI ACQUATICITA' .


La visita dovrà NECESSARIAMENTE prevedere la misurazione della pressione arteriosa e... UN ELETTROCARDIOGRAMMA.

Siamo quasi a giugno, le piscine, le palestre e i campi sportivi cominciano a svuotarsi, ma a settembre la maggior parte dei bambini verrà iscritta ad una o più attività sportive.

Sarà allora che la bomba scoppierà: ciascuna struttura vorrà il suo bravo certificato e... il suo indispensabile elettrocardiogramma.


Chi li farà tutti questi elettrocardiogrammi?
Difficile immaginare che tutti i pediatri e i medici di famiglia possano in poche settimane improvvisarsi cardiologi.

Questo esame comunque avrà un costo aggiuntivo notevole se , in regime libero professionale, fosse praticato dal pediatra o dal Medico di Medicina Generale, che dovrebbe acquistare un costoso apparecchio, ammortizzare la relativa spesa e ottenere il giusto compenso per il tempo richiesto dall'esecuzione dell'esame e dalla interpretazione dello stesso, accollandosi, tra l'altro, notevoli rischi medico-legali.

Bisognerà ricorrere allo specialista.
Non è ancora chiaro se questi ECG possano essere richiesti a carico del SSN, non facendo parte dei LEA ( "Livelli ESSENZIALI di Assistenza" ), ma, anche se lo fossero, negli ambulatori cardiologici si creeranno
 interminabili liste d`attesa,  per il concentrasi in pochi giorni di centinaia di migliaia (se non addirittura milioni) di richieste! 

Questi tempi di attesa si ripercuoterebbero pesantemente anche su coloro che devono fare una valutazione cardiologica per il sospetto di una patologia e non per la certificazione di idoneità allo sport non agonistico.
In pratica si verificherebbe in breve il collasso degli ambulatori di Cardiologia ( soprattutto pediatrica)

E quanto denaro il nostro già esangue Servizio Sanitario sarà costretto a sprecare!

Le famiglie quindi dovranno sobbarcarsi un`ulteriore spesa e rivolgersi ai CENTRI DI MEDICINA DELLO SPORT, che saranno felici, a pagamento, di effettuare quanto previsto per fornire la agognata certificazione, che permetterà al pupo di fare il bagno in piscina.


Insomma un ulteriore, inutile, balzello.
 
Proprio di questi tempi, quando proprio non se ne sentiva il bisogno.




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