Segnalo un interessante articolo
che spiega bene perchè è necessario imparare a leggere le etichette e
non acquistare assolutamente prodotti che contengano GRASSI IDROGENATI,
veri e propri veleni, causa di molteplici danni soprattutto nei bambini :
L’idrogenazione, è un processo chimico che trasforma un olio liquido, in un grasso solido.
L'industria alimentare del Junk Food ( cibo spazzatura) sa benissimo che a partire da oli vegetali molto economici (non certo olio di oliva...) si possono proficuamente ricavare surrogati del
burro e strutto, che sono decisamente più cari.
Sono più economici dei grassi tradizionali, come il burro e lo
strutto. Si possono produrre utilizzando oli anche scadenti o già
rancidi.
Migliorano l'estetica dei prodotti da forno e da pasticceria : viene
eliminato l’effetto “unto” e i prodotti hanno una forma più definita.
Hanno un’ottima conservabilità e stabilità, superiori anche a quelle
dei grassi saturi. Un prodotto commerciale, come un biscotto o una
merendina, può avere una lunga data di scadenza e può essere
tranquillamente trasportato in giro per il mondo senza che si deperisca
facilmente.
Molti oli per la frittura sono parzialmente idrogenati, quindi la
frittura di pesce e le patatine fritte avranno un aspetto più
“asciutto”.
Non sono però assolutamente salutari !
( originale nel sito http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/alimentazione/3)
Sono soprattutto le nuove generazioni, che consumano molti cibi
processati dall’industria alimentare, che spesso contengono grassi
trans, le più esposte a questo
subdolo avvelenamento.
Vediamo, in sintesi, quali sono gli effetti negativi dovuti al consumo
dei grassi parzialmente idrogenati osservati sull’uomo e sugli animali
(1,2):
Alterano la funzione cellulare e condizionano il funzionamento di
molti enzimi, come nel caso della delta-6 desaturasi che è necessaria
per la conversione di entrambi gli omega 6 e omega 3 nelle forme
allungate (EPA e DHA). Questo peggiora gli effetti da carenza d’acidi
grassi essenziali.
Causano una riduzione, dose-dipendente, della acuità visiva nei bambini che sono allattati con latte materno ricco di acidi trans. L’effeto si protrae per i primi 14 mesi di vita.
Abbassano il colesterolo buono, l’ HDL.
Aumentano i livelli sierici di LDL.
Aumentano la lipoproteina aterogenica Lp(a) nell’uomo, mentre i grassi saturi la abbassano.
Aumentano i livelli del colesterolo totale del 20-30%.
Riducono la quantità di grasso nel latte nelle femmine che allattano
in tutte le specie, incluso l’uomo, con grave danno al lattante. I
grassi infatti servono soprattutto per lo sviluppo del sistema nervoso.
Inoltre, il poppante che non riceve adeguate quantità di grasso con il
latte materno non si sente sazio e quindi continuare a piangere.
Nell’uomo, attraversano la barriera placentare e raggiungono il
feto, con possibili effetti sulla crescita. Possono così provocare
nascite sotto peso.
Nei topi giovani riducono la crescita del 20-25%.
Nell’uomo, aumentano i livelli d’insulina, dopo carico da glucosio, con aumento del rischio di diabete.
Riducono la risposta dei globuli rossi all’insulina, creando effetti indesiderati nei diabetici.
Influenzano la risposta immune, abbassando l’efficienza delle cellule B e aumentando la proliferazione dei linfociti T.
Aumentano i livelli di testosterone, che negli animali maschi causa
un più facilmente uno sperma anomalo e nelle femmine interferisce nella
gestazione. In particolare nei ratti danneggiano i testicoli e causano
sterilità.
Causano alterazioni nell’attività dell’importante sistema
enzimatico che metabolizza le sostanze cancerogene chimiche e le
medicine (citocromo P-488/450).
Alterano le proprietà fisiologiche delle membrane cellulari, compromettendo i processi di trasporto e di fluidità.
Causano alterazioni nelle dimensioni e nel numero delle cellule adipose e nella composizione degli acidi grassi.
Aumentano la carenza di acidi grassi essenziali.
Scatenano attacchi di asma nei bambini.
Potenziano la formazione di radicali liberi.
Un resoconto della Comunità Europea riporta che le donne con tumore alla mammella hanno più alti livelli di acidi grassi trans nei
loro tessuti rispetto alle altre. Questo dato suggerisce, ma non
dimostra, che questi acidi grassi possano avere un qualche ruolo nel
rischio di tumore mammario.
Il consumo di grassi idrogenati è stato associato ad altre malattie
degenerative, come il cancro, la sclerosi multipla, la diverticolite e
le complicazioni del diabete.
Per quanto riguarda il rischio cardiovascolare, due famosi
precursori delle ricerche sugli effetti negativi dei grassi idrogenati, i
dottori Fred Kummerov e George Mann (1) hanno affermato “….. gli
acidi grassi trans non hanno nessun effetto benefico sulla salute e una
notevole mole di dati suggerisce che contribuiscono decisamente al
rischio cardiovascolare…”.
La margarina ed i Grassi Idrogenati sono un non-cibo. Non vanno consumati in nessuna
forma e non c'è nessun motivo di preferirli al burro o ad altri
grassi animali.
Nel nostro Paese
non è obbligatorio segnalare la presenza di acidi
grassi idrogenati. Pertanto nelle confezioni, non troviamo scritto
“grassi idrogenati” o “parzialmente idrogenati”, ma più
spesso troviamo
solo la vaga dicitura “grassi o oli vegetali”, oppure “margarina” o
“margarina vegetale”. Ci sono buone possibilità che questi non meglio
specificati “oli o grassi vegetali” non siano proprio di qualità
superiore e che una parte sia idrogenata.
Prestate attenzione nell'acquisto di cibi confezionati, in particolar
modo quelli da forno, come grissini, biscotti, torte, crackers,
merendine e pane per sandwich
Tutti
coloro che hanno a cuore la propria salute e quella dei propri
famigliari non possono fare a meno di controllare PRIMA dell'acquisto la
Qualità dell'alimento, in modo da "nuocere" il meno possibile alla
salute della nostra specie ed a quella del Pianeta.
Nella alimentazione di tutti i giorni si dovrebbe sempre rispettare quanto efficacemente espresso nella cosiddetta PIRAMIDE ALIMENTARE :
Il problema è molto serio per gli alimenti di larga
distribuzione, ma anche certi prodotti artigianali, per esempio,
gelaterie, pasticcerie e fornai, ormai fanno ampio uso di margarina per
la preparazione di gelati, torte, pasticcini e biscotti. Non si è mai
certi di che tipo di margarina si tratti e di quanti grassi idrogenati
contenga.
Quindi, preferite decisamente i prodotti preparati col burro,
l'olio extravergine o lo strutto, e se potete preparate voi stesse i dolci per i vostri bambini !