I bambini e le infezioni
Il primo antibiotico, la Penicillina, venne scoperto da Alexander Fleming nel 1927 e cominciò ad essere utilizzato tra gli anni 40 e gli anni 50 dello scorso secolo.
Da quel momento è stato scoperto
un numero crescente di antibiotici,che
combattono le infezioni causate dai batteri e che hanno svolto un ruolo
determinante nel ridurre la mortalità delle
malattie infettive batteriche che un tempo erano quasi sempre fatali o
che mettevano comunque bambini e adulti in pericolo di vita, come le
setticemie, le meningiti, le polmoniti, gli ascessi, si possono oggi
combattere molto efficacemente per mezzo degli antibiotici.
Molte infezioni, tuttavia, non sono causate da batteri ma da virus.
In particolare sono di origine virale proprio la maggior parte delle infezioni più comuni di cui soffrono i bambini: il raffreddore, le febbri di tipo influenzale, le bronchioliti, la maggior parte delle tonsilliti e parte delle otiti. E' senz'altro causata da virus la maggior parte delle tonsilliti, anche quelle che si manifestano con febbre molto alta, con dolore alla deglutizione e con ingrandimento delle linfoghiandole del collo.
Ma soprattutto nei bambini di età
superiore ai 3-5 anni le faringiti possono essere causate anche dallo
Streptococco Emolitico di gruppo A, un battere che va curato con gli
antibiotici per prevenire la febbre reumatica che, sia pure in una
percentuale molto bassa di casi (all'incirca l'1 per mille) può
complicare questa infezione.
Lo streptococco causa all'incirca il 20-30% delle faringiti nei bambini
di età compresa tra i 5 e i 15 anni.
Quanto alle otiti, possono essere curate con antibiotici quelle acute
purulente mentre quelle subacute (le cosiddette otiti sierose o otiti
con effusione) non vanno curate con gli antibiotici in quanto causate da
virus. Se il bambino ha mal d'orecchio associato o meno a febbre, è
meglio consultare il Pediatra che, osservando la membrana timpanica con
l'otoscopio, sarà quasi sempre in grado di distinguere le otiti
purulente che vanno curate con l'antibiotico dalle otiti sierose che non
necessitano invece di terapia antibiotica.
Assumere antibiotici durante le infezioni virali non aiuta a curare
l'infezione, a ridurre i sintomi e neppure a far star meglio il bambino o
ad abbreviare la malattia.
C'è di più: sappiamo che qualche volta le
malattie virali si complicano con infezioni batteriche. Ebbene,
somministrare antibiotici nel corso di una malattia virale non aiuta
nemmeno a prevenire queste complicanze.
Utilizzare gli antibiotici quando non sono utili è certamente un errore:
i farmaci non sono mai del tutto innocui, possono causare effetti
collaterali e vale la pena utilizzarli soltanto quando siamo certi della
loro utilità.
Ma nel caso degli antibiotici c'è anche un'altra ragione, molto importante: l'impiego su larga scala, molto spesso inutile degli antibiotici ha provocato il fenomeno della cosiddetta "resistenza" batterica, uno dei problemi più preoccupanti della medicina moderna. Proprio per l'impiego massivo che ne facciamo, i batteri "imparano" a neutralizzare l'antibiotico che diventa così inutile.
Occorre allora creare nuovi antibiotici che saranno tra l'altro sempre più cari perché sono necessarie procedimenti di laboratorio e sperimentazioni sempre più complesse. Inoltre, se utilizziamo in modo sconsiderato anche il nuovo antibiotico, i batteri impareranno rapidamente a neutralizzarlo diventando così "resistenti".
Articolo originale
per approfondire problema della resistenza
Nessun commento:
Posta un commento