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giovedì 17 ottobre 2013

Alimentazione e salute

Si sente molto oggi parlare di prevenzione.


“La prevenzione è l'insieme di azioni finalizzate ad impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifichino eventi non desiderati. Gli interventi di prevenzione sono in genere rivolti all'eliminazione o alla riduzione dei rischi che possono generare dei danni.”

Esistono tre livelli di prevenzione, che si riferiscono ad atti e fasi diverse:Prevenzione-primaria-secondaria-terziaria
  1. Prevenzione Primaria: è la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono, ad esempio, misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella patologia. Frequentemente la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni). Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo promosse dai governi.
  2. Prevenzione Secondaria: si tratta di una definizione tecnica che si riferisce alla diagnosi precoce di una patologia, permettendo così di intervenire precocemente sulla stessa, ma non evitando o riducendone la comparsa. La precocità di intervento aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti negativi. Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento del Pap test nella popolazione femminile sana.
  3. Prevenzione Terziaria: è un termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della malattia in sè, quanto dei suoi esiti più complessi. La prevenzione in questo caso è quella delle complicanze, delle probabilità di recidive e della morte (anche se, in tale caso, tutti i trattamenti terapeutici sarebbero in un certo senso, paradossalmente, "prevenzione"). Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale.


La vera reale prevenzione è quella "primaria", che cerca di far evitare abitudini e comportamenti che possono essere nocivi alla salute ed incoraggia quelli che possano ridurre l’insorgenza di patologie.


E' indubbio che la salute dipenda in gran parte dall'alimentazione, che contribuisce a costruire, rigenerare, mantenere il corpo e a fornire l’energia indispensabile al buon funzionamento dell’organismo.

Mangiare in maniera non corretta può non solo causare un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, ma anche , e ci si pensa di meno, interferire in maniera più o meno pesante sulla efficienza del sistema immunitario, innescando quindi problematiche di ogni tipo, non necessariamente limitate al sistema gastrointestinale.

Ecco quindi che un "bambino che tossisce sempre" o "con il naso sempre che cola", può star meglio, per esempio riducendo o evitando l'assunzione di latte e latticini.

Mangiare lentamente aiuta a mantenersi in forma e riduce il rischio di sovrappeso e obesità: assaporare i cibi e masticare a lungo permette ai recettori del gusto di inviare al cervello il "messaggio di sazietà".


da Epicentro
Uno dei nemici più pericolosi per la salute dei bambini, è l'uso ed abuso del "CIBO SPAZZATURA" o JUNK FOOD

ECCO LA CLASSIFICA DEI 10 PIU' NOCIVI :



10) gelato confezionato
9)pop corn: 
8)pizza surgelata
7)patatine fritte 
6)patatine in busta
5)salumi e insaccati
4) wurstel
3) cornetti e dolci al forno e fritti :
2)bibite analcoliche gassate
1) bibite senza zuccheri o a basso contenuto zucchero

cliccando l'immagine qui sotto scoprirete il perché !


e , per chi "non è ancora sazio" ecco altre poco tranquillizzanti informazioni :




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