Dopo un lungo lavoro di convincimento la mamma sembra finalmente abbia compreso che la febbre non si cura con l'antibiotico, ma giunta a casa, già ansiosa per la prova che il bimbo deve affrontare , ecco che dopo qualche ora, compare una preoccupante colorazione gialla del muco nasale.
Nella sua mente si affastellano varie possibili risposte.
Che fare ?
a) subito in pronto soccorso
b) telefonata al pediatra
c) portare il bimbo dal pediatra bravo ( quello che si paga ...)
d) rivedere le indicazioni ricevute per analoga sintomatologia
e) appena arriva papà , dopo cena ti porto alla guardia medica ( ora per semplificare le cose si chiama servizio di continuità assistenziale )
f ) sentire la nonna
g) sentire le amiche
h) lo riporto dal pediatra
a) c) e) f) g) con alta probabilità equivalgono a terapia antibiotica.
Poichè il bambino, nella maggioranza dei casi, guarisce NONOSTANTE L'ANTIBIOTICO , si rafforza il convincimento che sia stato il farmaco a fare evolvere favorevolmente la situazioneLa volta successiva quindi si "pretenderà" subito la prescrizione dell'antibiotico nella agognata ricetta rossa
Resistere a questa pressione psicologica per il pediatra è impegnativo , poco gratificante, e rischia di compromettere la relazione medico paziente.
A volte si cede e si accontenta la mamma .
L' abuso di antibiotici è la causa principale della insorgenza di resistenza .
Diventano sempre più numerosi i germi che NON SONO PIU' SENSIBILI anche ad antibiotici potenti:
Rispettate il lavoro del vostro pediatra !
Non spingetelo a fare prescrizioni incongrue ...
Spesso la terapia migliore è questa :
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