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martedì 1 novembre 2016

Lo sviluppo psicomotorio 0 - 3 mesi

Lo sviluppo psicomotorio è un processo affascinante che prevede una armonica integrazione dello sviluppo sensoriale, motorio, cognitivo, relazionale, emotivo e sociale.
La sua variabilità fisiologica dipende da fattori legati al bambino (aspetti genetici,
costituzione fisica  -struttura muscolo-scheletrica-, carattere/temperamento..) ma anche da
fattori legati all’ambiente in cui il bambino vive e cresce .

I fattori su cui si può intervenire sono quelli modificabili dall’esterno:  le caratteristiche
dell’ambiente in cui il bambino cresce, il rapporto con i genitori e le esperienze offerte in
ambito familiare ed educativo che comprendono le attività psicomotorie, le offerte di
oggetti/giocattoli e il modo in cui vengono utilizzate le attrezzature in commercio.

Idealmente l’adulto dovrebbe adattare via via l’ambiente e l’utilizzo degli oggetti, dei
giocattoli e delle attrezzature secondo  i bisogni evolutivi del bambino.

Le esperienze quotidiane da proporre al lattante vanno modificate nel tempo per venire
incontro alle sue abilità emergenti: nuove posizioni, nuove attrezzature o quelle vecchie
usate in modo diverso, offerta di giocattoli, più variabilità sensoriale ed ambientale, graduale
aumento nell’autonomia.

Piccoli disturbi dello sviluppo del bambino si presentano infatti  quando le proposte dell’ambiente non rispettano le sue  esigenze. Anticipiamo da subito, per esempio che

  • l’uso prolungato e preferenziale della  sdraietta nella successiva fase 3-6 mesi può ritardare l’acquisizione della postura seduta autonoma;
  • l’utilizzo del box limita la maturazione di uno spostamento orizzontale e  penalizza l’esplorazione autonoma dello spazio. Queste abilità servono al bambino non solo per lo sviluppo cognitivo, sensoriale e della conoscenza di sé, ma vanno considerate importanti attività “pre-cammino” in quanto preparano le basi fisiche e mentali per la statica eretta e la deambulazione. 
  • Il  girello  non solo è pericoloso e provoca vizi di posizione ai piedi ma, come il cammino con la mano dell’adulto, ostacola lo sviluppo dell’equilibrio e l’acquisizione del “saper cadere”, mettendo il bambino a rischio delle brutte cadute e  ritardando  il cammino autonomo.

Occupiamoci per ora della FASE 0 - 3 MESI 

La prima fase postnatale rappresenta un periodo impegnativo per il neonato che deve
adattarsi in tempi brevi alle nuove condizioni ambientali e alla gestione autonoma delle sue funzioni.
Deve imparare regolare autonomamente respirazione, circolazione, termoregolazione, le funzioni viscerali e imparare velocemente a tollerare tutte le nuove percezioni  sensoriali provenienti dall’interno e dall’esterno del suo corpo (rumore, luce, movimento, spazi, ecc.).

Il sistema posturo-motorio si trova particolarmente in difficoltà ora che viene a mancare il
contenimento e il confine della “palestra” ristretta dell’utero, con le condizioni facilitanti della
parete uterina, del liquido amniotico e della differente forza di gravità (solo circa un terzo di
quella extrauterina).

Altro compito evolutivo "chiave" in questo periodo è l'incontro neonato-genitori (il proseguire
del processo di attaccamento già avviato nella fase prenatale) .
Il bambino deve impegnare molte energie nell'"amare" e nel "farsi amare".

Il piccolo conquista i suoi adulti tramite il linguaggio corporeo, la maturazione della qualità dell'attenzione-interazione e delle competenze relazionali: l'ascolto, lo sguardo, la mimica (particolarmente il sorriso, l’imitazione dei gesti facciali), la modulazione della voce, la “coccolabilità” la capacità del bambino di utilizzare il pianto - e il non pianto per comunicare i bisogni .

Ha una necessità primaria di essere contenuto e stabilizzato durante tutte le sue attività quotidiane finché non sia capace di controllare le sue posizioni da solo.
Bisogna prendersi cura delle sue posizioni in braccio, dando un sostegno particolare all’allineamento e alla stabilità non solo del capo ma anche di tutto l’asse corporeo.
 (modalità di "holding").



 Quando viene spostato il piccolo apprezza di essere raccolto con le mani dell’adulto prima di essere alzato e poi mosso lentamente (modalità di "handling"),  per dargli la possibilità di adattarsi alle diverse proposte cinestesiche e vestibolari.

Per dormire in posizione supina, diversi neonati si trovano meglio in un ambiente stretto tipo la carrozzina, contenuti da un rullo di spugna intorno al corpo (per la sicurezza solo fino alle spalle);


questo accorgimento spesso previene la scoperta - e poi il mal-uso - della posizione prona per il sonno per stabilizzare il bambino. Se fa parte dello stile genitoriale, il marsupio è un ottimo mezzo per tenere e trasportare il bambino piccolo; il bambino va tenuto in modo da permetterlo di relazionare coccolandosi al corpo dell’adulto e quindi girato all’interno.

 L’attività a  “pancia sotto” da sveglio va avviato prima sulla spalla e sul corpo  dell’adulto, poi dopo circa i due mesi di età sul fasciatolo e sul lettone.

 Nella sdraietta il bambino va stabilizzato ed allineato sistemando un rullo (piccolo asciugamano) a forma di U intorno al corpo


Il  bagnetto rappresenta per tutta la prima infanzia un’attività di  grande valore sensoriale, relazionale ed affettivo per il bambino; va apprezzato da subito come un’occasione di piacere per entrambi, bambino e genitore, e non solo di igiene. 



Per facilitare la tollerabilità di un neonato instabile, si  può  raccoglierlo in un lenzuolino appena  viene  spogliato e metterlo nell’acqua sempre avvolto, liberandolo appena viene ben “contenuto” dall’acqua, alta abbastanza da coprire tutto il torace. 


Anche il  massaggio rappresenta una bella esperienza relazionale.



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